Nell’ambito del rapporto di lavoro privato, il compimento dell’età pensionabile da parte del lavoratore non ha effetti risolutivi automatici, ma determina l’inizio del regime di recedibilità “ad nutum”, attribuendo al datore di lavoro il potere di far cessare immediatamente il rapporto, purché il lavoratore, fuori dall’ipotesi di recesso per giusta causa, abbia avuto la possibilità di giovarsi del periodo di preavviso grazie a una tempestiva intimazione del licenziamento ai sensi dell’art. 2118 c.c., valida anche se intervenuta durante il periodo di recedibilità causale
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 10 dicembre 2019, n. 32255 – Nell’ambito del rapporto di lavoro privato, il compimento dell’età pensionabile da parte del lavoratore non ha effetti risolutivi automatici, ma determina l’inizio del regime di recedibilità “ad nutum”, attribuendo al datore di lavoro il potere di far cessare immediatamente il rapporto, purché il lavoratore, fuori dall’ipotesi di recesso per giusta causa, abbia avuto la possibilità di giovarsi del periodo di preavviso grazie a una tempestiva intimazione del licenziamento ai sensi dell’art. 2118 c.c., valida anche se intervenuta durante il periodo di recedibilità causale
il 13 Dicembre, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 10 dicembre 2019, n. 32261 – In tema di ricorso per cassazione, la deduzione del vizio di violazione di legge consistente nella erronea riconduzione del fatto materiale nella fattispecie legale deputata a dettarne la disciplina (cd. vizio di sussunzione) postula che l’accertamento in fatto operato dal giudice di merito sia considerato fermo ed indiscusso, sicché è estranea alla denuncia del vizio di sussunzione ogni critica che investa la ricostruzione del fatto materiale, esclusivamente riservata al potere del giudice di merito
il 13 Dicembre, 2019in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro
In tema di ricorso per cassazione, la deduzione del vizio di violazione di legge consistente nella erronea riconduzione del fatto materiale nella fattispecie legale deputata a dettarne la disciplina (cd. vizio di sussunzione) postula che l’accertamento in fatto operato dal giudice di merito sia considerato fermo ed indiscusso, sicché è estranea alla denuncia del vizio di sussunzione ogni critica che investa la ricostruzione del fatto materiale, esclusivamente riservata al potere del giudice di merito
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 09 dicembre 2019, n. 32077 – La scadenza del termine per proporre opposizione a cartella di pagamento pur determinando la decadenza dalla possibilità di proporre impugnazione, produce soltanto l’effetto sostanziale della irretrattabilità del credito contributivo senza determinare anche la cd. “conversione” del termine di prescrizione breve
il 13 Dicembre, 2019in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, CONTRIBUTI PREV, RISCOSSIONE
La scadenza del termine – pacificamente perentorio – per proporre opposizione a cartella di pagamento di cui all’art. 24, comma 5, del d.lgs. n. 46 del 1999, pur determinando la decadenza dalla possibilità di proporre impugnazione, produce soltanto l’effetto sostanziale della irretrattabilità del credito contributivo senza determinare anche la cd. “conversione” del termine di prescrizione breve
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 10 dicembre 2019, n. 32266 – La prescrizione dei crediti retributivi del lavoratore è interrotta dalla comunicazione della richiesta di espletamento del tentativo di conciliazione, ai sensi dell’art. 410, secondo comma, cod. proc. civ
il 13 Dicembre, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, lavoro
La prescrizione dei crediti retributivi del lavoratore è interrotta dalla comunicazione della richiesta di espletamento del tentativo di conciliazione, ai sensi dell’art. 410, secondo comma, cod. proc. civ., e che spetta al datore di lavoro, che contesti l’efficacia interruttiva della richiesta, provarne le eventuali lacune o ambiguità
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 10 dicembre 2019, n. 32254 – Contratto di collaborazione a progetto e decadenza dall’impugnazione ex art. 32, co. 3, L. 183/2010
il 13 Dicembre, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, lavoro
CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 10 dicembre 2019, n. 32254 Contratto di collaborazione a progetto – Domanda di accertamento di nullità – Decadenza dall’impugnazione ex art. 32, co. 3, L. 183/2010 – Rapporto di collaborazione risolto per effetto della manifestazione di volontà del collaboratore ovvero per la sua naturale scadenza – Mancanza dell’atto che il […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 09 dicembre 2019, n. 32072 – In tema di licenziamento collettivo, la sufficienza e la adeguatezza della comunicazione di avvio della procedura vanno valutate in relazione alla finalità della corretta informazione delle organizzazioni sindacali
il 13 Dicembre, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
In tema di licenziamento collettivo, la sufficienza e la adeguatezza della comunicazione di avvio della procedura vanno valutate in relazione alla finalità della corretta informazione delle organizzazioni sindacali
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 09 dicembre 2019, n. 32070 – Il terzo comma dell’art. 2112 c.c. prevede in ordine al contratto collettivo applicabile in caso di trasferimento di azienda, che la contrattazione collettiva dell’impresa cedente è sostituita immediatamente ed in tutto, da quella applicata nell’impresa cessionaria anche se più sfavorevole
il 13 Dicembre, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, lavoro
Il terzo comma dell’art. 2112 c.c. prevede in ordine al contratto collettivo applicabile in caso di trasferimento di azienda, che la contrattazione collettiva dell’impresa cedente è sostituita immediatamente ed in tutto, da quella applicata nell’impresa cessionaria anche se più sfavorevole
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 06 dicembre 2019, n. 31946 – In materia di trasferimento di imprese assoggettate a procedura concorsuale o di rami di esse, l’art. 47, comma 5, della L. n. 428 del 1990, ha previsto ampia facoltà, per l’impresa subentrante, di concordare condizioni contrattuali per l’assunzione ex novo dei lavoratori, in deroga a quanto dettato dall’art. 2112 cod.civ. nonché la possibilità di escludere parte del personale eccedentario dal passaggio
il 13 Dicembre, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
In materia di trasferimento di imprese assoggettate a procedura concorsuale o di rami di esse, l’art. 47, comma 5, della L. n. 428 del 1990, ha previsto ampia facoltà, per l’impresa subentrante, di concordare condizioni contrattuali per l’assunzione ex novo dei lavoratori, in deroga a quanto dettato dall’art. 2112 cod.civ. nonché la possibilità di escludere parte del personale eccedentario dal passaggio, in quanto tale derogabilità, laddove prevista dall’accordo sindacale, anche se peggiorativa del trattamento dei lavoratori, si giustifica con lo scopo di conservare i livelli occupazionali
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