Per i tributi erariali accertati in un atto definitivo per omessa impugnazione, non è applicabile la prescrizione breve di cinque anni prevista per le prestazioni periodiche, ai sensi dell’ art. 2948 c.c., non potendo i crediti erariali essere considerati prestazioni periodiche in quanto il loro ammontare deriva da elementi riferibili a ciascun anno d’imposta anche in relazione alla sussistenza dei presupposti impositivi
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 05 novembre 2019, n. 28315 – Per i tributi erariali accertati in un atto definitivo per omessa impugnazione, non è applicabile la prescrizione breve di cinque anni prevista per le prestazioni periodiche, ai sensi dell’ art. 2948 c.c., non potendo i crediti erariali essere considerati prestazioni periodiche in quanto il loro ammontare deriva da elementi riferibili a ciascun anno d’imposta anche in relazione alla sussistenza dei presupposti impositivi
il 11 Novembre, 2019in TRIBUTI, TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: cassazione tributi, RIMBORSI e PRESCRIZIONI TRIBUTARI
CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 10 ottobre 2019, n. 25493 – La regola della rilevabilità d’ufficio delle questioni, in ogni stato e grado del processo opera solo quando sulle suddette questioni non vi sia stata una statuizione anteriore mentre qualora vi sia stata, i giudici delle fasi successive possono conoscere delle questioni stesse solo se e in quanto esse siano state riproposte con l’impugnazione, posto che altrimenti si forma il giudicato interno che ne preclude l’esame
il 10 Novembre, 2019in TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: cassazione tributi, processo tributario
La regola della rilevabilità d’ufficio delle questioni, in ogni stato e grado del processo opera solo quando sulle suddette questioni non vi sia stata una statuizione anteriore mentre qualora vi sia stata, i giudici delle fasi successive possono conoscere delle questioni stesse solo se e in quanto esse siano state riproposte con l’impugnazione, posto che altrimenti si forma il giudicato interno che ne preclude l’esame
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 06 novembre 2019, n. 28565 – In un’ipotesi di rimborso di un versamento diretto, ai sensi dell’art. 38, del d.P.R. n. 602/1973, trattandosi dell’istanza di rimborso della ritenuta IRPEF del 20%, operata dal comune, quale sostituto d’imposta, sull’indennità d’esproprio spettante al contribuente che, ai sensi del medesimo articolo, deve essere presentata all’Amministrazione finanziaria entro 48 mesi dalla data del versamento
il 10 Novembre, 2019in TRIBUTI, TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: cassazione tributi, RIMBORSI e PRESCRIZIONI TRIBUTARI
In un’ipotesi di rimborso di un versamento diretto, ai sensi dell’art. 38, del d.P.R. n. 602/1973, trattandosi dell’istanza di rimborso della ritenuta IRPEF del 20%, operata dal comune, quale sostituto d’imposta, sull’indennità d’esproprio spettante al contribuente che, ai sensi del medesimo articolo, deve essere presentata all’Amministrazione finanziaria entro 48 mesi dalla data del versamento
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 06 novembre 2019, n. 28564 – In tema di imposte sui redditi, l’accertamento del reddito con metodo sintetico (cd. redditometro), ex art. 38 d.P.R. n. 600 del 1973, non impedisce al contribuente di dimostrare, attraverso idonea documentazione, che il maggior reddito determinato o determinabile sinteticamente è costituito in tutto o in parte da redditi esenti o da redditi soggetti a ritenute alla fonte a titolo di imposta e, più in generale, che il reddito presunto non esiste o esiste in misura inferiore
il 10 Novembre, 2019in TRIBUTI, TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: accertamento, cassazione tributi
In tema di imposte sui redditi, l’accertamento del reddito con metodo sintetico (cd. redditometro), ex art. 38 d.P.R. n. 600 del 1973, non impedisce al contribuente di dimostrare, attraverso idonea documentazione, che il maggior reddito determinato o determinabile sinteticamente è costituito in tutto o in parte da redditi esenti o da redditi soggetti a ritenute alla fonte a titolo di imposta e, più in generale, che il reddito presunto non esiste o esiste in misura inferiore
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 06 novembre 2019, n. 28562 – Nel processo tributario, in caso di litisconsorzio processuale, che determina l’inscindibilità delle cause anche ove non sussisterebbe il litisconsorzio necessario di natura sostanziale, l’omessa impugnazione della sentenza nei confronti di tutte le parti non determina l’inammissibilità del gravame, ma la necessità per il giudice d’ordinare l’integrazione del contraddittorio, ai sensi dell’art. 331 c.p.c., nei confronti della parte pretermessa, pena la nullità del procedimento di secondo grado e della sentenza che l’ha concluso, rilevabile d’ufficio anche in sede di legittimità
il 10 Novembre, 2019in TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: cassazione tributi, processo tributario
Nel processo tributario, in caso di litisconsorzio processuale, che determina l’inscindibilità delle cause anche ove non sussisterebbe il litisconsorzio necessario di natura sostanziale, l’omessa impugnazione della sentenza nei confronti di tutte le parti non determina l’inammissibilità del gravame, ma la necessità per il giudice d’ordinare l’integrazione del contraddittorio, ai sensi dell’art. 331 c.p.c., nei confronti della parte pretermessa, pena la nullità del procedimento di secondo grado e della sentenza che l’ha concluso, rilevabile d’ufficio anche in sede di legittimità
Leggi tuttoCorte di Cassazione ordinanza n. 27757 depositata il 30 ottobre 2019 – In tema di accertamento dell’IVA e delle imposte sui redditi, in base all’art. 4, comma 2, del d.P.R. n. 441 del 1997, le eventuali differenze quantitative derivanti dal raffronto tra le risultanze delle scritture ausiliarie di magazzino di cui all’art. 14, comma 1, lett. d) del d.P.R. n. 600 del 1973 o della documentazione obbligatoria emessa e ricevuta, e le consistenze delle rimanenze registrate, costituiscono presunzione di cessione o di acquisto per il periodo d’imposta oggetto del controllo, presunzione che è relativa e superabile non con qualunque mezzo di prova, ma solo con le prove tassativamente indicate dagli artt. 1 e 2 del citato d.P.R. n. 441 del 1997
il 10 Novembre, 2019in TRIBUTI, TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: accertamento, cassazione tributi
In tema di accertamento dell’IVA e delle imposte sui redditi, in base all’art. 4, comma 2, del d.P.R. n. 441 del 1997, le eventuali differenze quantitative derivanti dal raffronto tra le risultanze delle scritture ausiliarie di magazzino di cui all’art. 14, comma 1, lett. d) del d.P.R. n. 600 del 1973 o della documentazione obbligatoria emessa e ricevuta, e le consistenze delle rimanenze registrate, costituiscono presunzione di cessione o di acquisto per il periodo d’imposta oggetto del controllo, presunzione che è relativa e superabile non con qualunque mezzo di prova, ma solo con le prove tassativamente indicate dagli artt. 1 e 2 del citato d.P.R. n. 441 del 1997
Leggi tuttoCorte di Cassazione sentenza n. 25956 depositata il 15 ottobre 2019 – Legittimo l’accertamento a carico del contribuente che ha la sola disponibilità di conti e capitali all’estero pur non essendo il titolare
il 9 Novembre, 2019in TRIBUTI, TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: accertamento, cassazione tributi
Legittimo l’accertamento a carico del contribuente che ha la sola disponibilità di conti e capitali all’estero pur non essendo il titolare
Leggi tuttoCorte di Cassazione sentenza n. 26143 depositata il 16 ottobre 2019 – Quando l’amministrazione finanziaria non fornisce una corretta interpretazione del dato normativo, non è possibile escludere il diritto alla riscossione dell’imposta, spettando al contribuente, in ragione del legittimo affidamento specificamente tutelato dall’articolo 10, comma 2, della legge 212 del 2000, unicamente l’esenzione dalle sanzioni e dagli interessi.
il 9 Novembre, 2019in TRIBUTI, TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: cassazione tributi, SANZIONI
Quando l’amministrazione finanziaria non fornisce una corretta interpretazione del dato normativo, non è possibile escludere il diritto alla riscossione dell’imposta, spettando al contribuente, in ragione del legittimo affidamento specificamente tutelato dall’articolo 10, comma 2, della legge 212 del 2000, unicamente l’esenzione dalle sanzioni e dagli interessi.
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