Corte CE-UE

CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE – Sentenza 30 marzo 2014, n. C-89/13 – La clausola 4, punto 1, dell’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato, concluso il 18 marzo 1999, inserito in allegato alla direttiva n. 1999/70/CE del Consiglio, del 28 giugno 1999, relativa all’accordo quadro CES, UNICE e CEEP sul lavoro a tempo determinato, deve essere interpretata nel senso che essa non impone di trattare in maniera identica le conseguenze economiche riconosciute in caso di illecita apposizione di un termine ad un contratto di lavoro e quelle versate in caso di illecita interruzione di un contratto di lavoro a tempo indeterminato

CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE - Sentenza 30 marzo 2014, n. C-89/13 LAVORO SUBORDINATO - POLITICA SOCIALE - CONTRATTO A TERMINE - CONSEGUENZE ECONOMICHE RICONOSCIUTE IN CASO DI ILLECITA APPOSIZIONE DI UN TERMINE 1 La domanda di pronuncia pregiudiziale verte sull'interpretazione dell'accordo quadro sul lavoro a tempo determinato (in prosieguo: l'«accordo quadro»), concluso il 18 marzo 1999, [...]

CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE – Sentenza 26 marzo 2014, n. C-601/13 – Ai fini dell’aggiudicazione di un appalto di fornitura di servizi di carattere intellettuale, di formazione e di consulenza non osta alla fissazione da parte dell’amministrazione aggiudicatrice di un criterio che consenta di valutare la qualità delle squadre proposte in concreto dagli offerenti ai fini dell’esecuzione di tale appalto,

CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE - Sentenza 26 marzo 2014, n. C-601/13 SICUREZZA SUL LAVORO - APPALTI PUBBLICI DI SERVIZI - SVOLGIMENTO DEL PROCEDIMENTO - CRITERI DI AGGIUDICAZIONE DEGLI APPALTI - QUALIFICHE DEL PERSONALE ADDETTO ALL’ESECUZIONE DEGLI APPALTI 1        La domanda di pronuncia pregiudiziale verte sull’interpretazione degli articoli da 44 a 48 e 53 della direttiva 2004/18/CE del Parlamento europeo e [...]

CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE – Sentenza 18 marzo 2014, n. C-363/12 – La direttiva 2006/54/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 luglio 2006, riguardante l’attuazione del principio delle pari opportunità e della parità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione e impiego, in particolare agli articoli 4 e 14, deve essere interpretata nel senso che non costituisce una discriminazione fondata sul sesso il fatto di negare la concessione di un congedo retribuito equivalente a un congedo di maternità a una lavoratrice che abbia avuto un figlio mediante un contratto di maternità surrogata, in qualità di madre committente

CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE - Sentenza 18 marzo 2014, n. C-363/12 LAVORO - ACCORDO QUADRO SUL CONGEDO PARENTALE - CLAUSOLE 1 E 2, PUNTO 4 - CONGEDO PARENTALE A TEMPO PARZIALE - LICENZIAMENTO DEL LAVORATORE SENZA MOTIVO GRAVE O ADEGUATO - INDENNITA' FORFETTARIA DI TUTELA PER FRUIZIONE DI UN CONGEDO PARENTALE - BASE DI CALCOLO [...]

CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE – Sentenza 13 marzo 2014, n. C-204/13 – IVA base imponibile uniforme, come modificata dalla direttiva 95/7/CE del Consiglio, del 10 aprile 1995, devono essere interpretati, in relazione al principio di neutralità dell’imposta sul valore aggiunto, nel senso che il socio di una società di diritto civile esercente attività di consulenza fiscale, che acquisisca dalla società medesima parte della clientela al solo scopo di cederla direttamente, a titolo gratuito e a fini di attività d’impresa, ad altra società di consulenza fiscale, di nuova costituzione, di cui egli è il socio principale, senza però che tale clientela rientri nel patrimonio della società di nuova costituzione, non ha diritto di detrarre l’imposta sul valore aggiunto versata a monte sull’acquisizione della clientela di cui trattasi

CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE - Sentenza 13 marzo 2014, n. C-204/13 FISCALITA' - IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO - NASCITA E PORTATA DEL DIRITTO ALLA DETRAZIONE - SCIOGLIMENTO DI UNA SOCIETA' DA PARTE DI UN SOCIO - ACQUISIZIONE DI UNA PARTE DELLA CLIENTELA DI TALE SOCIETA' - CONFERIMENTO IN NATURA IN UN’ALTRA SOCIETA' - PAGAMENTO DELL’IMPOSTA [...]

CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE – Sentenza 13 marzo 2014, n. C-107/13 – Gli articoli 65, 90, paragrafo 1, 168, lettera a), 185, paragrafo 1, e 193 della direttiva 2006/112/CE del Consiglio, del 28 novembre 2006, relativa al sistema comune d’imposta sul valore aggiunto, devono essere interpretati nel senso che impongono che la detrazione dell’imposta sul valore aggiunto, operata dal destinatario di una fattura redatta ai fini del pagamento di un acconto concernente la cessione di beni, sia rettificata nel caso in cui, in circostanze come quelle di cui al procedimento principale, tale cessione, in definitiva, non sia stata effettuata, anche qualora il fornitore resti debitore di tale imposta e non abbia rimborsato l’acconto

CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE - Sentenza 13 marzo 2014, n. C-107/13 SISTEMA COMUNE D’IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO - DETRAZIONE DELL’IMPOSTA ASSOLTA A MONTE - VERSAMENTO DI ACCONTI - DINIEGO DI CONCESSIONE DELLA DETRAZIONE - EVASIONE - RETTIFICA DELLA DETRAZIONE IN CASO DI MANCATA EFFETTUAZIONE DELL’OPERAZIONE IMPONIBILE - PRESUPPOSTI Sentenza 1 La domanda di pronuncia pregiudiziale [...]

CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE – Sentenza 13 marzo 2014, n. C-190/13 – La clausola 5 dell’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato, concluso il 18 marzo 1999, non si pone in contrasto con una normativa nazionale, che consente alle università di rinnovare contratti di lavoro a tempo determinato successivi conclusi con docenti associati, senza alcun limite della durata massima e del numero di rinnovi di tali contratti, qualora tali contratti siano giustificati da una ragione obiettiva a soddisfare esigenze provvisorie

CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE - Sentenza 13 marzo 2014, n. C-190/13 LAVORO - POLITICA SOCIALE - UNIVERSITA' - DOCENTI ASSOCIATI - SUCCESSIONE DI CONTRATTI DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO - MISURE DIRETTE A PREVENIRE L’UTILIZZO ABUSIVO DI CONTRATTI A TEMPO DETERMINATO - NOZIONE DI "RAGIONI OBIETTIVE" IDONEE A GIUSTIFICARE TALI CONTRATTI - DISPARITA' DI TRATTAMENTO [...]

CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE – Sentenza 13 marzo 2014, n. C-38/13 – La clausola 5 dell’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato, concluso il 18 marzo 1999, non si pone in contrasto con una normativa nazionale, che prevede, ai fini della risoluzione dei contratti di lavoro a tempo determinato di durata superiore a sei mesi, la possibilità di applicare un termine di preavviso fisso di due settimane a prescindere dall’anzianità del lavoratore interessato

CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE - Sentenza 13 marzo 2014, n. C-38/13 LAVORO - ACCORDO QUADRO CES, UNICE E CEEP SUL LAVORO A TEMPO DETERMINATO - NOZIONE DI "CONDIZIONI DI IMPIEGO" - TERMINE DI PREAVVISO DI RISOLUZIONE DI UN CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO - DIFFERENZA DI TRATTAMENTO RISPETTO AI LAVORATORI A TEMPO INDETERMINATO 1. [...]

CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE – Sentenza 12 marzo 2014, n. C-456/12 – Al cittadino dell’Unione Europea che abbia sviluppato o consolidato una vita familiare con un cittadino di un paese terzo nel corso di un soggiorno effettivo si applicano le disposizione della direttiva 2004/38

CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE - Sentenza 12 marzo 2014, n. C-456/12 LAVORO - DIRITTO DI CIRCOLARE E DI SOGGIORNARE LIBERAMENTE NEL TERRITORIO DEGLI STATI MEMBRI - DIRITTO DI SOGGIORNO DEL CITTADINO DI UN PAESE TERZO, FAMILIARE DI UN CITTADINO DELL'UNIONE, NELLO STATO MEMBRO DI CUI TALE CITTADINO POSSIEDE LA CITTADINANZA 1. La domanda di pronuncia pregiudiziale [...]

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