CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 09 gennaio 2019, n. 270 Somministrazione irregolare di manodopera – Verbale di accertamento – Evasione contributiva – Opposizione a cartella esattoriale Ritenuto che la Corte d’Appello di Brescia, con sentenza n. 596/2012, ha respinto l’appello principale della Fondazione U.B. ONLUS accogliendo l’appello incidentale dell’Inps proposti avverso la sentenza che aveva […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 09 gennaio 2019, n. 270 – L’illegittima stipulazione di contratti a progetto benché regolarmente denunciati e registrati, ed ancor di più la somministrazione illecita di personale attraverso l’apporto di pseudo volontari o la conclusione di contratti di appalto illeciti concretizzano appunto l’ipotesi di ” evasione contributiva” e non la meno grave fattispecie di ” omissione contributiva”
il 7 Febbraio, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, SANZIONI
CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 05 febbraio 2019, n. 3376 – Infortunio in itinere – “Normale” percorso di andata e ritorno dal luogo di abitazione a quello di lavoro, salvo il caso di interruzione o deviazione del tutto indipendenti dal lavoro o, comunque, non necessitate
il 7 Febbraio, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, sicurezza sul lavoro
CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 05 febbraio 2019, n. 3376 Infortunio in itinere – “Normale” percorso di andata e ritorno dal luogo di abitazione a quello di lavoro – Rischio elettivo – Interruzione del nesso di causalità tra il lavoro e l’evento subito Rilevato che con sentenza in data 3-18 ottobre 2016 numero 2319 la […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 05 febbraio 2019, n. 3317 – In materia di pubblico impiego privatizzato, nell’ipotesi di abusiva reiterazione di contratti a termine, la misura risarcitoria prevista dall’art. 36, comma 5, del d.lgs. n. 165 del 2001, va interpretata in conformità al canone di effettività della tutela affermato dalla Corte di Giustizia UE – Esclusione della conversione dei contratti in rapporto a tempo indeterminato, essendo a ciò ostativa la chiara previsione dell’art. 36 del d.lgs. n. 165/2001
il 7 Febbraio, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, lavoro
CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 05 febbraio 2019, n. 3317 Contratti di lavoro a tempo determinato – Nullità – Conversione in un unico rapporto di lavoro a tempo indeterminato – Violazione del D.Lgs. n. 368/2001 Rilevato che 1. la Corte di Appello di Firenze ha parzialmente accolto l’appello proposto da C.G. e P.C. avverso la […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 05 febbraio 2019, n. 3316 – Proporzionalità della sanzione disciplinare della sospensione dal servizio e dalla retribuzione CCNL per il personale addetto a servizi di polizia
il 7 Febbraio, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, SANZIONI DISCIPLINARI
CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 05 febbraio 2019, n. 3316 Rapporto di lavoro – Personale addetto a servizi di polizia – Sospensione dal servizio e dalla retribuzione – Sanzione disciplinare – Proporzionalità Rilevato 1. all’esito del procedimento disciplinare il Comune di Fano aveva comminato a L.C., agente di polizia municipale, la sanzione disciplinare della sospensione […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 05 febbraio 2019, n. 3313 – Le società che derivano la loro genesi dal processo di trasformazione dell’ENEL, sono obbligate al pagamento della contribuzione per maternità anche per il periodo anteriore al 1° gennaio 2009
il 7 Febbraio, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, CONTRIBUTI PREV
il fondamento della previdenza sociale sta nel principio di solidarietà e che il concetto di sinallagma, inteso quale equilibrio di obbligazioni corrispettive, risulta insufficiente alla rappresentazione del sistema previdenziale, accompagnandosi all’apporto contributivo delle categorie interessate il costante intervento finanziario dello Stato e quindi della solidarietà generale, con la conseguenza che, non esistendo tra prestazioni e contributi un nesso di reciproca giustificazione causale e ben potendo, dunque, persistere l’obbligazione contributiva a carico del datore di lavoro anche quando per tutti o per alcuni dei lavoratori dipendenti l’ente previdenziale non sia tenuto a certe prestazioni, il rinvio ai criteri previsti per l’erogazione delle prestazioni dell’assicurazione obbligatoria per le malattie, contenuto nell’art. 15, l. n. 1204 del 1971, in tema di corresponsione dell’indennità di maternità, non consente di per sé di estendere ai contributi per la maternità l’esonero dall’obbligo contributivo previsto per i datori di lavoro tenuti a versare l’indennità di malattia
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 04 febbraio 2019, n. 3182 – In materia di sgravi contributivi, l’art. 3, comma 6, della l. .n. 448 del 1998, nel prevedere le condizioni di applicabilità delle agevolazioni, di cui al comma 5 e nel precisarne l’ambito applicativo, richiede espressamente, alla lett. h), che siano rispettate le prescrizioni sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori di cui al d.lgs. n. 626 del 1994 e successive modificazioni ed integrazioni
il 7 Febbraio, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: ASSUNZIONI AGEVOLATE, cassazione sez. lavoro, CONTRIBUTI PREV
CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 04 febbraio 2019, n. 3182 Sgravi contributivi – Decadenza – Mancato rispetto delle prescrizioni sulla salute e la sicurezza – Omessa comunicazione all’Ispettorato del lavoro del nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione Rilevato che la Corte d’Appello di Napoli ha rigettato, con sentenza n. 4674/2012, il gravame […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 04 febbraio 2019, n. 3196 – In tema di requisiti per l’assunzione, qualora in una norma secondaria sia prevista una statura minima identica per uomini e donne, in contrasto con il principio di uguaglianza, perché presupponga erroneamente la non sussistenza della diversità di statura mediamente riscontrabile tra uomini e donne e comporti una discriminazione indiretta a sfavore di queste ultime, il giudice ordinario ne apprezza, incidentalmente, la legittimità ai fini della disapplicazione, valutando in concreto la funzionalità del requisito richiesto rispetto alle mansioni
il 6 Febbraio, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, lavoro
le discriminazioni, fondate sul sesso, definite “indirette” si distinguano da quelle dirette. Ed è stato ancora recentemente ribadito (Cass. 5 aprile 2016, n. 6575) che soltanto le disposizioni, i criteri o le prassi che integrino le prime possono, in forza dell’art. 2, n. 2, secondo trattino della direttiva n. 76/207/CEE, evitare la qualifica di discriminazione, a condizione che siano “giustificati da una finalità legittima e i mezzi impiegati per il (loro) conseguimento siano appropriati e necessari” (art. 25, secondo comma d.Ig. 198/2006), mentre una siffatta possibilità non è prevista per le disparità di trattamento atte a costituire discriminazioni dirette, al sensi dell’art. 2, n. 2, primo trattino, di tale direttiva (Corte giustizia UE 18 novembre 2010, procedimento C-356/09).
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 01 febbraio 2019, n. 3149 – In tema di ricorso per cassazione, una questione di violazione o di falsa applicazione degli artt. 115 e 116 c.p.c. non può porsi per una erronea valutazione del materiale istruttorio compiuta dal giudice di merito, ma, rispettivamente, solo allorché si alleghi che quest’ultimo abbia posto a base della decisione prove non dedotte dalle parti, ovvero disposte d’ufficio al di fuori dei limiti legali, o abbia disatteso, valutandole secondo il suo prudente apprezzamento, delle prove legali, ovvero abbia considerato come facenti piena prova, recependoli senza apprezzamento critico, elementi di prova soggetti invece a valutazione
il 6 Febbraio, 2019in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro
In tema di ricorso per cassazione, una questione di violazione o di falsa applicazione degli artt. 115 e 116 c.p.c. non può porsi per una erronea valutazione del materiale istruttorio compiuta dal giudice di merito, ma, rispettivamente, solo allorché si alleghi che quest’ultimo abbia posto a base della decisione prove non dedotte dalle parti, ovvero disposte d’ufficio al di fuori dei limiti legali, o abbia disatteso, valutandole secondo il suo prudente apprezzamento, delle prove legali, ovvero abbia considerato come facenti piena prova, recependoli senza apprezzamento critico, elementi di prova soggetti invece a valutazione
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