Illegittimità del recesso del lavoratore in prova in quanto questi era stato chiamato a svolgere mansioni non previste dal patto di prova ed è conforme alla giurisprudenza di legittimità innanzi citata che ciò costituisca modalità dell’esperimento che non risulti adeguata ad accertare la capacità lavorativa del prestatore, con conseguente violazione del patto
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 03 dicembre 2018, n. 31159 – Illegittimità del licenziamento per mancato superamento del periodo di prova qualora siano state svolte mansioni non indicate nel patto di prova
il 5 Dicembre, 2018in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 03 dicembre 2018, n. 31155 – Licenziamento disciplinare per aver proferito una minaccia rivolta al proprio superiore l di fuori di un contesto di una conversazione animata – La minaccia grave determina turbamento nel soggetto passivo e può essere pronunciata anche in modo generico
il 5 Dicembre, 2018in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
Licenziamento disciplinare per aver proferito una minaccia rivolta al proprio superiore l di fuori di un contesto di una conversazione animata – La minaccia grave determina turbamento nel soggetto passivo e può essere pronunciata anche in modo generico
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 27 novembre 2018, n. 30676 – Illegittimità del licenziamento per circostanze di fatto non idonee a sostenere l’addebito di improprio utilizzo dei permessi concessi per ragioni di assistenza a familiare disabile e fruizione di congedo per malattia fittizia
il 4 Dicembre, 2018in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
Illegittimità del licenziamento per circostanze di fatto non idonee a sostenere l’addebito di improprio utilizzo dei permessi concessi per ragioni di assistenza a familiare disabile e fruizione di congedo per malattia fittizia
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 30 novembre 2018, n. 31090 – Licenziamento per abbandono posto di lavoro e sottrazione beni – La differenza fra l’omessa pronuncia e l’omessa motivazione su un punto decisivo della controversia si coglie nel senso che, mentre nella prima l’omesso esame concerne direttamente una domanda od un’eccezione introdotta in causa – e, quindi, nel caso del motivo d’appello, uno dei fatti costitutivi della “domanda” di appello -, nella seconda ipotesi l’attività di esame del giudice, che si assume omessa, non concerne direttamente la domanda o l’eccezione, ma una circostanza di fatto che, ove valutata, avrebbe comportato una diversa decisione su uno dei fatti costitutivi della domanda o su un’eccezione e, quindi, su uno dei fatti principali della controversia
il 4 Dicembre, 2018in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
La differenza fra l’omessa pronuncia di cui all’art. 112 cod. proc. civ. e l’omessa motivazione su un punto decisivo della controversia di cui all’art. 360, co. 1, n. 5, cod. proc. civ., applicabile “ratione temporis”, si coglie nel senso che, mentre nella prima l’omesso esame concerne direttamente una domanda od un’eccezione introdotta in causa – e, quindi, nel caso del motivo d’appello, uno dei fatti costitutivi della “domanda” di appello -, nella seconda ipotesi l’attività di esame del giudice, che si assume omessa, non concerne direttamente la domanda o l’eccezione, ma una circostanza di fatto che, ove valutata, avrebbe comportato una diversa decisione su uno dei fatti costitutivi della domanda o su un’eccezione e, quindi, su uno dei fatti principali della controversia
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 17 ottobre 2018, n. 26028 – Licenziamento collettivo il requisito dimensionale dell’impresa, di cui all’art. 24 della 223/1991, valutato retroattivamente rispetto a tale momento e applicando un criterio di media, in analogia con quanto espressamente stabilito dall’art. 1, comma 1, ai fini dell’intervento di cassa integrazione guadagni straordinaria
il 3 Dicembre, 2018in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
Licenziamento collettivo il requisito dimensionale dell’impresa, di cui all’art. 24 della 223/1991, valutato retroattivamente rispetto a tale momento e applicando un criterio di media, in analogia con quanto espressamente stabilito dall’art. 1, comma 1, ai fini dell’intervento di cassa integrazione guadagni straordinaria
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 27 novembre 2018, n. 30695 – Licenziamento disciplinare per giusta causa – L’elencazione delle ipotesi di giusta causa di licenziamento contenuta nei contratti collettivi ha valenza meramente esemplificativa e non esclude, perciò, la sussistenza della giusta causa per un grave inadempimento o per un grave comportamento del lavoratore contrario alle norme della comune etica o del comune vivere civile
il 1 Dicembre, 2018in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
l’elencazione delle ipotesi di giusta causa di licenziamento contenuta nei contratti collettivi ha valenza meramente esemplificativa e non esclude, perciò, la sussistenza della giusta causa per un grave inadempimento o per un grave comportamento del lavoratore contrario alle norme della comune etica o del comune vivere civile, alla sola condizione che tale grave inadempimento o tale grave comportamento abbia fatto venire meno il rapporto fiduciario tra datore di lavoro e lavoratore
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 27 novembre 2018, n. 30683 – Licenziamento illegittimo intimato nell’ambito di una procedura di mobilità per violazione del criterio dell’anzianità – Vizio motivazionale e vizio di omessa pronuncia sulla domanda principale
il 30 Novembre, 2018in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 27 novembre 2018, n. 30683 Licenziamento – Procedura di mobilità – Violazione del criterio dell’anzianità – Natura simulata delle dimissioni – Accertamento Fatti di causa 1.1. Con sentenza n. 475/2016 la Corte di appello di L’Aquila, decidendo sul reclamo proposto ai sensi della l. .n. 92/2012 dalla E. s.r.l. nei […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 22 novembre 2018, n. 30259 – In tema di licenziamento per giustificato motivo oggettivo di licenziamento è sufficiente che le addotte ragioni inerenti all’attività produttiva ed all’organizzazione del lavoro, comprese quelle dirette ad una migliore efficienza gestionale ovvero ad un incremento della redditività, determinino causalmente un effettivo mutamento dell’assetto organizzativo attraverso la soppressione di un’individuata posizione lavorativa. Tale motivo oggettivo è rimesso alla valutazione del datore di lavoro
il 27 Novembre, 2018in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
in tema di licenziamento per giustificato motivo oggettivo di licenziamento è sufficiente che le addotte ragioni inerenti all’attività produttiva ed all’organizzazione del lavoro, comprese quelle dirette ad una migliore efficienza gestionale ovvero ad un incremento della redditività, determinino causalmente un effettivo mutamento dell’assetto organizzativo attraverso la soppressione di un’individuata posizione lavorativa. Tale motivo oggettivo è rimesso alla valutazione del datore di lavoro, senza che il giudice possa sindacare la scelta dei criteri di gestione dell’impresa, atteso che tale scelta è espressione della libertà di iniziativa economica tutelata dall’art. 41 Cost., mentre al giudice spetta il controllo della reale sussistenza del motivo addotto dall’imprenditore, con la conseguenza che non è sindacabile nei suoi profili di congruità ed opportunità la scelta imprenditoriale che abbia comportato la soppressione del settore lavorativo o del reparto o del posto cui era addetto il lavoratore licenziato, sempre che risulti l’effettività e la non pretestuosità del riassetto organizzativo operato, non essendo, peraltro, necessario, ai fini della configurabilità del giustificato motivo, che vengano soppresse tutte le mansioni in precedenza attribuite al lavoratore licenziato, ben potendo le stesse essere solo diversamente ripartite ed attribuite”.
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