E’ consentita la revocazione delle sentenze della Corte di Cassazione o delle ordinanze emesse ai sensi dell’art. 375, comma 1, nn. 4 e 5, c.p.c. solo se affette da errore di fatto ai sensi del n. 4 dell’art. 395, n. 4
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 17 dicembre 2020, n. 29010 – E’ consentita la revocazione delle sentenze della Corte di Cassazione o delle ordinanze emesse ai sensi dell’art. 375, comma 1, nn. 4 e 5, c.p.c. solo se affette da errore di fatto ai sensi del n. 4 dell’art. 395, n. 4
il 23 Dicembre, 2020in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro
CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 17 dicembre 2020, n. 29006 – Qualora la sentenza impugnata non affronti specificamente la questione della risoluzione tacita del rapporto per effetto del comportamento concludente delle parti, costituisce onere di parte ricorrente, al fine di evitare una statuizione di inammissibilità per novità della censura, dimostrarne la avvenuta e rituale deduzione nei gradi di merito
il 23 Dicembre, 2020in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro
Qualora la sentenza impugnata non affronti specificamente la questione della risoluzione tacita del rapporto per effetto del comportamento concludente delle parti, costituisce onere di parte ricorrente, al fine di evitare una statuizione di inammissibilità per novità della censura, dimostrarne la avvenuta e rituale deduzione nei gradi di merito
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 17 dicembre 2020, n. 29013 – L’assorbimento di una domanda in senso proprio ricorre quando la decisione sulla domanda assorbita diviene superflua, per sopravvenuto difetto di interesse della parte che, con la pronuncia sulla domanda assorbente, ha conseguito la tutela richiesta nel modo più pieno, mentre quello in senso improprio è ravvisabile quando la decisione assorbente esclude la necessità o la possibilità di provvedere sulle altre questioni, ovvero comporta un implicito rigetto di altre domande
il 22 Dicembre, 2020in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro
L’assorbimento di una domanda in senso proprio ricorre quando la decisione sulla domanda assorbita diviene superflua, per sopravvenuto difetto di interesse della parte che, con la pronuncia sulla domanda assorbente, ha conseguito la tutela richiesta nel modo più pieno, mentre quello in senso improprio è ravvisabile quando la decisione assorbente esclude la necessità o la possibilità di provvedere sulle altre questioni, ovvero comporta un implicito rigetto di altre domande
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 17 dicembre 2020, n. 29008 – Giusta causa di dimissioni – Ritardo nel pagamento della retribuzione
il 22 Dicembre, 2020in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro
CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 17 dicembre 2020, n. 29008 Rapporto di lavoro – Giusta causa di dimissioni – Ritardo nel pagamento della retribuzione – Concordato preventivo con continuità aziendale Fatti di causa Con sentenza del 27 ottobre 2017, la Corte d’Appello di Trieste, in riforma della decisione resa dal Tribunale di Pordenone, rigettava la […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 17 dicembre 2020, n. 29007 – Non si ha contratto in frode alla legge (art. 1344 c.c.), bensì in violazione di disposizioni imperative (art. 1343 c.c.), qualora le parti perseguano il risultato vietato dall’ordinamento, non già attraverso la combinazione di atti di per sé leciti, ma mediante la stipulazione di un contratto la cui causa concreta si ponga direttamente in contrasto con disposizioni di tale natura
il 22 Dicembre, 2020in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro
Non si ha contratto in frode alla legge (art. 1344 c.c.), bensì in violazione di disposizioni imperative (art. 1343 c.c.), qualora le parti perseguano il risultato vietato dall’ordinamento, non già attraverso la combinazione di atti di per sé leciti, ma mediante la stipulazione di un contratto la cui causa concreta si ponga direttamente in contrasto con disposizioni di tale natura
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 17 novembre 2020, n. 26160 – Costituisce base contributiva imponibile l’importo corrispondente alla indennità per ferie non godute nell’ipotesi in cui sia decorso il termine previsto dall’art. 10 d.lgs. n. 66 del 2003, a prescindere dalla cessazione del rapporto di lavoro
il 22 Dicembre, 2020in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, CONTRIBUTI PREV
Costituisce base contributiva imponibile l’importo corrispondente alla indennità per ferie non godute nell’ipotesi in cui sia decorso il termine previsto dall’art. 10 d.lgs. n. 66 del 2003, a prescindere dalla cessazione del rapporto di lavoro
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 15 dicembre 2020, n. 28630 – Licenziamento disciplinare per frasi minacciose proferite all’indirizzo di un componente della RSU aziendale nel corso di una assemblea
il 21 Dicembre, 2020in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione fiscale penale, licenziamenti
CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 15 dicembre 2020, n. 28630 Licenziamento disciplinare – Frasi minacciose proferite all’indirizzo di un componente della RSU aziendale nel corso di una assemblea – Nessun grave nocumento morale o materiale subito dall’azienda per effetto della condotta – Intemperanze verbali, ricompresa nella fattispecie suscettibile di una sanzione meramente conservativa Fatti di […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 15 dicembre 2020, n. 28626 – La morte, la radiazione o la sospensione dall’albo dell’unico difensore a mezzo del quale la parte è costituita nel giudizio di merito determina automaticamente l’interruzione del processo anche se il giudice e le altre parti non ne hanno avuto conoscenza, e senza, quindi, che occorra, perchè si perfezioni la fattispecie interruttiva, la dichiarazione o la notificazione dell’evento
il 21 Dicembre, 2020in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro
La morte, la radiazione o la sospensione dall’albo dell’unico difensore a mezzo del quale la parte è costituita nel giudizio di merito determina automaticamente l’interruzione del processo anche se il giudice e le altre parti non ne hanno avuto conoscenza, e senza, quindi, che occorra, perchè si perfezioni la fattispecie interruttiva, la dichiarazione o la notificazione dell’evento
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