Nel nostro ordinamento non esiste un divieto assoluto per il dipendente di prestare attività lavorativa, anche a favore di terzi, durante il periodo di assenza per malattia. Siffatto comportamento può, tuttavia, costituire giustificato motivo di recesso da parte del datore di lavoro ove integri una violazione dei doveri generali di correttezza e buona fede e degli specifici obblighi contrattuali di diligenza e fedeltà
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 30 ottobre 2018, n. 27656 – Nel nostro ordinamento non esiste un divieto assoluto per il dipendente di prestare attività lavorativa, anche a favore di terzi, durante il periodo di assenza per malattia. Siffatto comportamento può, tuttavia, costituire giustificato motivo di recesso da parte del datore di lavoro ove integri una violazione dei doveri generali di correttezza e buona fede e degli specifici obblighi contrattuali di diligenza e fedeltà
il 5 Novembre, 2018in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 25 ottobre 2018, n. 27108 – L’obbligo dell’INPS nella procedura di verifica (DURC interno), ai sensi dell’art. 1, co. 1176 L. 296/2006, degli sgravi contributivi di dare avviso all’interessato in presenza di irregolarità non determini l’inesigibilità delle differenze contributive rispetto agli sgravi ma, semmai, può comportare una sua responsabilità risarcitoria, per l’impedimento creato al realizzarsi della fattispecie sanante e perdita della chance di fruire degli sgravi
il 5 Novembre, 2018in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, CONTRIBUTI PREV, DURC
L’obbligo dell’INPS nella procedura di verifica (DURC interno), ai sensi dell’art. 1, co. 1176 L. 296/2006, degli sgravi contributivi di dare avviso all’interessato in presenza di irregolarità non determini l’inesigibilità delle differenze contributive rispetto agli sgravi ma, semmai, può comportare una sua responsabilità risarcitoria, per l’impedimento creato al realizzarsi della fattispecie sanante e perdita della chance di fruire degli sgravi
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 25 ottobre 2018, n. 27094 – Per la legittimità del licenziamento individuale per giustificato motivo oggettivo, l’andamento economico negativo dell’azienda non costituisca presupposto fattuale che il datore di lavoro debba necessariamente provare
il 5 Novembre, 2018in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
ai fini della legittimità del licenziamento individuale per giustificato motivo oggettivo, l’andamento economico negativo dell’azienda non costituisca presupposto fattuale che il datore di lavoro debba necessariamente provare, essendo sufficiente che le ragioni inerenti all’attività produttiva e all’organizzazione del lavoro, comprese quelle dirette ad una migliore efficienza gestionale ovvero ad un incremento della redditività, determinino un effettivo mutamento dell’assetto organizzativo attraverso la soppressione di un’individuata posizione lavorativa, non essendo la scelta imprenditoriale che abbia comportato la soppressione del posto di lavoro sindacabile nei profili di congruità ed opportunità, in ossequio al disposto dell’art. 41 Cost.
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 30 ottobre 2018, n. 27671 – Il pagamento delle somme dovute a titolo di tredicesima e quattordicesima e di TFR sono indici presuntivi della subordinazione
il 5 Novembre, 2018in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, lavoro
Il pagamento delle somme dovute a titolo di tredicesima e quattordicesima e di TFR sono indici presuntivi della subordinazione
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 30 ottobre 2018, n. 27669 – In tema di impiego pubblico contrattualizzato, l’espletamento di fatto di mansioni dirigenziali da parte di un funzionario, ai fini del riconoscimento del corrispondente trattamento economico, presuppone l’esistenza del corrispondente posto nella pianta organica dell’ufficio
il 5 Novembre, 2018in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, lavoro
In tema di impiego pubblico contrattualizzato, l’espletamento di fatto di mansioni dirigenziali da parte di un funzionario, ai fini del riconoscimento del corrispondente trattamento economico, presuppone l’esistenza del corrispondente posto nella pianta organica dell’ufficio
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 30 ottobre 2018, n. 27668 – Nel pubblico impiego privatizzato vige il principio di onnicomprensività della retribuzione dirigenziale
il 2 Novembre, 2018in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, lavoro
«nel pubblico impiego privatizzato vige il principio di onnicomprensività della retribuzione dirigenziale, in ragione del quale il trattamento economico dei dirigenti remunera tutte le funzioni e i compiti loro attribuiti secondo il contratto individuale o collettivo, nonché qualsiasi incarico conferito dall’amministrazione di appartenenza o su designazione della stessa»
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 30 ottobre 2018, n. 24107 – In tema di sanzioni amministrative per l’impiego di lavoratori non regolarmente denunciati impone che l’iscrizione del lavoratore nel libro paga e matricola debba avvenire contestualmente all’atto di assunzione
il 2 Novembre, 2018in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, SANZIONI
In tema di sanzioni amministrative per l’impiego di lavoratori non regolarmente denunciati, l’art. 3, comma terzo, della legge 23 aprile 2002, n. 73, letto in combinato disposto con l’art. 9 bis del d.l. 1 ottobre 1996, n. 510 (convertito in legge 28 novembre 1996, n. 608), impone che l’iscrizione del lavoratore nel libro paga e matricola debba avvenire contestualmente all’atto di assunzione; in difetto, consegue automaticamente l’applicazione della sanzione, rimanendo irrilevante, a tali fini, che la registrazione venga effettuata in epoca successiva a quella dell’effettivo impiego del lavoratore, diversamente ricorrendo una non prevista sanatoria
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 29 ottobre 2018, n. 27398 – Nei licenziamento per giustificato motivo oggettivo ai sensi dell’art. 3 l. n. 604/1966, il ricorso ai criteri dei carichi di famiglia e dell’anzianità, in ottemperanza ai principi generali di correttezza e buona fede di cui all’art. 1175 cod. civ., sia consentito ove il motivo del recesso datoriale consista nell’esigenza di riduzione di personale omogeneo e fungibile
il 2 Novembre, 2018in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
nel caso di licenziamento per giustificato motivo oggettivo ai sensi dell’art. 3 l. n. 604/1966, il ricorso ai criteri dei carichi di famiglia e dell’anzianità, in ottemperanza ai principi generali di correttezza e buona fede di cui all’art. 1175 cod. civ., sia consentito ove il motivo del recesso datoriale consista nell’esigenza di riduzione di personale omogeneo e fungibile, in relazione al quale non sono utilizzabili né il normale criterio della posizione lavorativa da sopprimere, né il criterio della impossibilità di repechage
Leggi tuttoRICERCA NEL SITO
NEWSLETTER
ARTICOLI RECENTI
- ISA 2024: regime premiale (compensazioni fino a 70
Con il provvedimento n. 205127 del 22 aprile 2024 dell’Agenzia delle Entra…
- Legittima la sanzione disciplinare del dirigente p
La Corte di Cassazione. sezione lavoro, con l’ordinanza n. 8642 depositata…
- Valido l’accordo collettivo aziendale che li
La Corte di Cassazione, sezione lavoro, con l’ordinanza n. 10213 depositat…
- Non è configurabile l’aggravante del reato d
La Corte di Cassazione, sezione penale, con la sentenza n. 17140 depositata il 2…
- Il giudice non può integrare il decreto di sequest
Il giudice non può integrare il decreto di sequestro preventivo finalizzato alla…