In tema di imposte sui redditi, l’art. 14, quarto comma, della legge 24 dicembre 1993, n. 537, laddove stabilisce che nelle categorie di reddito di cui all’art. 6, primo comma, del d.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, devono intendersi ricompresi i proventi derivanti da fatti, atti o attività qualificabili come illecito civile, penale o amministrativo, costituisce non soltanto interpretazione autentica della normativa contenuta nel d.P.R. n. 917 del 1986, ma anche criterio ermeneutico decisivo
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 25 ottobre 2019, n. 27415 – In tema di imposte sui redditi, l’art. 14, quarto comma, della legge 24 dicembre 1993, n. 537, laddove stabilisce che nelle categorie di reddito di cui all’art. 6, primo comma, del d.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, devono intendersi ricompresi i proventi derivanti da fatti, atti o attività qualificabili come illecito civile, penale o amministrativo, costituisce non soltanto interpretazione autentica della normativa contenuta nel d.P.R. n. 917 del 1986, ma anche criterio ermeneutico decisivo
il 30 Ottobre, 2019in TRIBUTI, TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: accertamento, cassazione tributi, TUIR
CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 25 ottobre 2019, n. 27414 – Il procedimento di “revisione parziale del classamento” di cui all’art. 1, comma 335, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, non essendo diversamente disciplinato se non in relazione al suo presupposto fattuale resta soggetto alle medesime regole dettate ai fini della “revisione del classamento” dell’art. 9 del d. P.R. 23 marzo 1998, n. 1238, sottraendone l’attuazione alla piena discrezionalità dell’amministrazione competente
il 30 Ottobre, 2019in TRIBUTI, TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: cassazione tributi, TRIBUTI INDIRETTI
Il procedimento di “revisione parziale del classamento” di cui all’art. 1, comma 335, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, non essendo diversamente disciplinato se non in relazione al suo presupposto fattuale resta soggetto alle medesime regole dettate ai fini della “revisione del classamento” dell’art. 9 del d. P.R. 23 marzo 1998, n. 1238, sottraendone l’attuazione alla piena discrezionalità dell’amministrazione competente
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 24 ottobre 2019, n. 27352 – In tema di società di comodo, l’art. 30 della l. n. 724 del 1994, al comma 1, prevede una presunzione legale relativa, in base alla quale una società si considera “non operativa” se la somma di ricavi, incrementi di rimanenze e altri proventi imputati nel conto economico è inferiore a un ricavo presunto fermo restando il diritto di difesa del contribuente, sufficientemente garantito dagli strumenti del contraddittorio e dalla necessità di una motivazione puntuale della condotta elusiva nell’avviso di accertamento
il 30 Ottobre, 2019in TRIBUTI, TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: accertamento, cassazione tributi, parametrizzazione reddito
In tema di società di comodo, l’art. 30 della l. n. 724 del 1994, al comma 1, prevede una presunzione legale relativa, in base alla quale una società si considera “non operativa” se la somma di ricavi, incrementi di rimanenze e altri proventi imputati nel conto economico è inferiore a un ricavo presunto fermo restando il diritto di difesa del contribuente, sufficientemente garantito dagli strumenti del contraddittorio e dalla necessità di una motivazione puntuale della condotta elusiva nell’avviso di accertamento
Leggi tuttoPer coloro che hanno un debito fiscale e trasferiscono denaro all’estero incorrono nel reato di sottrazione fraudolente di cui all’articolo 11 del D.Lgs. n. 74/2000
il 29 Ottobre, 2019in Senza categoria
Per coloro che hanno un debito fiscale e trasferiscono denaro all’estero incorrono nel reato di sottrazione fraudolente di cui all’articolo 11 del D.Lgs. n. 74/2000
Leggi tuttoCorte di Cassazione, sezione penale, sentenza n. 42936 depositata il 18 ottobre 2019 – Per il reato di cui all’articolo 11 del D.Lgs. 74/2000 la fraudolenza o la simulazione richieste possono essere realizzate anche mediante il trasferimento di soldi all’estero
il 29 Ottobre, 2019in PENALE - GIURISPRUDENZAtags: cassazione fiscale penale, SANZIONI e REATI PENALI
Per il reato di cui all’articolo 11 del D.Lgs. 74/2000 la fraudolenza o la simulazione richieste possono essere realizzate anche mediante il trasferimento di soldi all’estero
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 24 ottobre 2019, n. 27296 – A seguito dell’interpretazione autentica a cura dell’art. 5, comma 3, del d.lgs. n. 147 del 2015 nell’accertamento delle imposte sui redditi è da escludere che l’Amministrazione finanziaria possa ancora procedere ad accertare, in via induttiva, la plusvalenza patrimoniale realizzata a seguito di cessione di immobile o di azienda solo sulla base del valore dichiarato, accertato o definito ai fini di altra imposta commisurata al valore del bene
il 29 Ottobre, 2019in TRIBUTI, TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: accertamento, cassazione tributi
A seguito dell’interpretazione autentica a cura dell’art. 5, comma 3, del d.lgs. n. 147 del 2015 nell’accertamento delle imposte sui redditi è da escludere che l’Amministrazione finanziaria possa ancora procedere ad accertare, in via induttiva, la plusvalenza patrimoniale realizzata a seguito di cessione di immobile o di azienda solo sulla base del valore dichiarato, accertato o definito ai fini di altra imposta commisurata al valore del bene
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 24 ottobre 2019, n. 27295 – Condizioni di ammissibilità al condono ex L. n. 516/82
il 29 Ottobre, 2019in TRIBUTI, TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: cassazione tributi, PROCEDURE DEFLATTIVE
CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 24 ottobre 2019, n. 27295 Tributi – Condono ex L. n. 516/82 – Condizioni di ammissibilità Fatti di causa I signori L. e F.B. in data 28 dicembre 1977 avevano costituito una società di fatto all’insegna Carrozzeria F.Ili B. in nome della quale ed in proprio avevano presentato istanza di […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 24 ottobre 2019, n. 27271 – E’ irrilevante la circostanza che la cartella esattoriale contenga la liquidazione di imposte dichiarate e non versate, una volta che, da un lato, la cartella di pagamento rappresenta il primo atto con cui l’Amministrazione ha esercitato la propria pretesa tributaria, e dall’altro occorre comunque riconoscere al contribuente di poter impugnare la cartella, anche al fine di esercitare il proprio diritto alla emendabilità, pure in sede contenziosa, della propria dichiarazione
il 29 Ottobre, 2019in TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: accertamento, cassazione tributi, processo tributario
E’ irrilevante la circostanza che la cartella esattoriale contenga la liquidazione di imposte dichiarate e non versate, una volta che, da un lato, la cartella di pagamento rappresenta il primo atto con cui l’Amministrazione ha esercitato la propria pretesa tributaria, e dall’altro occorre comunque riconoscere al contribuente di poter impugnare la cartella, anche al fine di esercitare il proprio diritto alla emendabilità, pure in sede contenziosa, della propria dichiarazione
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