L’art. 360, comma 1, n. 5, cod. proc. civ. ammette la denuncia innanzi alla S.C. di un vizio attinente all’omesso esame di un fatto storico, principale o secondario, la cui esistenza provenga dal testo della sentenza o dagli atti processuali, che abbia costituito oggetto di discussione tra le parti e abbia carattere decisivo, con la necessaria conseguenza che è onere del ricorrente, ai sensi degli artt. 366, comma 1, n. 6) e 369, comma 2, n. 4, cod. proc. civ., indicare il fatto storico, il dato da cui esso risulti esistente, il come ed il quando esso abbia formato oggetto di discussione tra le parti e la sua decisività
Leggi tuttoCORTE di CASSAZIONE – Ordinanza n. 13478 depositata il 17 maggio 2023 – L’art. 360, comma 1, n. 5, cod. proc. civ. ammette la denuncia innanzi alla S.C. di un vizio attinente all’omesso esame di un fatto storico, principale o secondario, la cui esistenza provenga dal testo della sentenza o dagli atti processuali, che abbia costituito oggetto di discussione tra le parti e abbia carattere decisivo, con la necessaria conseguenza che è onere del ricorrente, ai sensi degli artt. 366, comma 1, n. 6) e 369, comma 2, n. 4, cod. proc. civ., indicare il fatto storico, il dato da cui esso risulti esistente, il come ed il quando esso abbia formato oggetto di discussione tra le parti e la sua decisività
il 26 Maggio, 2023in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, DIRITTO PROCESSUALE
CORTE di CASSAZIONE – Sentenza n. 13492 depositata il 17 maggio 2023 – Nel procedimento disciplinare, sebbene l’art. 7 della legge n. 300 del 1970 non preveda un obbligo per il datore di lavoro di mettere spontaneamente a disposizione del lavoratore, nei cui confronti sia stata elevata una contestazione la documentazione su cui essa si basa, egli però è tenuto, in base ai principi di correttezza e buona fede nell’esecuzione del contratto, ad offrire in consultazione i documenti aziendali all’incolpato che ne faccia richiesta, laddove l’esame degli stessi sia necessario per predisporre una adeguata difesa
il 25 Maggio, 2023in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, DIRITTO PROCESSUALE, SANZIONI DISCIPLINARI
Nel procedimento disciplinare, sebbene l’art. 7 della legge n. 300 del 1970 non preveda un obbligo per il datore di lavoro di mettere spontaneamente a disposizione del lavoratore, nei cui confronti sia stata elevata una contestazione la documentazione su cui essa si basa, egli però è tenuto, in base ai principi di correttezza e buona fede nell’esecuzione del contratto, ad offrire in consultazione i documenti aziendali all’incolpato che ne faccia richiesta, laddove l’esame degli stessi sia necessario per predisporre una adeguata difesa
Leggi tuttoCORTE di CASSAZIONE – Sentenza n. 13486 depositata il 17 maggio 2023 – Regime speciale non sovrapponibile a quello del personale di ruolo della scuola statale
il 25 Maggio, 2023in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro
CORTE di CASSAZIONE – Sentenza n. 13486 depositata il 17 maggio 2023 Lavoro – C.C.N.L. del comparto scuola – Trattamento retributivo – Natura di istituzione scolastica statale – Regime speciale non sovrapponibile a quello del personale di ruolo della scuola statale – Retribuzione equiparata a quella vigente nelle Scuole Europee di tipo I – Decurtazione – […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza n. 13482 depositata il 17 maggio 2023 – Si ha violazione dell’art. 2697 c.c., tecnicamente, solo nell’ipotesi in cui il giudice abbia attribuito l’onere della prova ad una parte diversa da quella che ne era gravata in applicazione di detta norma, non anche quando, a seguito di una incongrua valutazione delle acquisizioni istruttorie, lo stesso giudice abbia ritenuto erroneamente che la parte onerata avesse assolto tale onere, poiché in questo caso vi è un erroneo apprezzamento sull’esito della prova, sindacabile in sede di legittimità solo per il vizio di cui all’art. 360, n. 5, cpc
il 25 Maggio, 2023in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, DIRITTO PROCESSUALE, licenziamenti
Si ha violazione dell’art. 2697 c.c., tecnicamente, solo nell’ipotesi in cui il giudice abbia attribuito l’onere della prova ad una parte diversa da quella che ne era gravata in applicazione di detta norma, non anche quando, a seguito di una incongrua valutazione delle acquisizioni istruttorie, lo stesso giudice abbia ritenuto erroneamente che la parte onerata avesse assolto tale onere, poiché in questo caso vi è un erroneo apprezzamento sull’esito della prova, sindacabile in sede di legittimità solo per il vizio di cui all’art. 360, n. 5, cpc
Leggi tuttoCORTE di CASSAZIONE – Sentenza n. 11174 depositata il 27 aprile 2023 – Il licenziamento intimato per il perdurare delle assenze per malattia od infortunio del lavoratore, ma prima del superamento del periodo massimo di comporto fissato dalla contrattazione collettiva o, in difetto, dagli usi o secondo equità, è nullo per violazione della norma imperativa di cui all’art. 2110, comma 2, c.c.
il 24 Maggio, 2023in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
Il licenziamento intimato per il perdurare delle assenze per malattia od infortunio del lavoratore, ma prima del superamento del periodo massimo di comporto fissato dalla contrattazione collettiva o, in difetto, dagli usi o secondo equità, è nullo per violazione della norma imperativa di cui all’art. 2110, comma 2, c.c.
Leggi tuttoCORTE di CASSAZIONE – Sentenza n. 12249 depositata il 9 maggio 2023 – Il danno da usura psico-fisica si iscrive nella categoria unitaria del danno non patrimoniale causato da fatto illecito o da inadempimento contrattuale e la sua risarcibilità presuppone la sussistenza di un pregiudizio concreto patito dal titolare dell’interesse leso, sul quale grava, pertanto, l’onere della relativa specifica deduzione della prova eventualmente anche attraverso presunzioni semplici
il 24 Maggio, 2023in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, lavoro, sicurezza sul lavoro
Il danno da usura psico-fisica si iscrive nella categoria unitaria del danno non patrimoniale causato da fatto illecito o da inadempimento contrattuale e la sua risarcibilità presuppone la sussistenza di un pregiudizio concreto patito dal titolare dell’interesse leso, sul quale grava, pertanto, l’onere della relativa specifica deduzione della prova eventualmente anche attraverso presunzioni semplici
Leggi tuttoCORTE di CASSAZIONE – Sentenza n. 18530 depositata il 4 maggio 2023 – In tema di ricorso per cassazione, deve ritenersi “decisiva”, secondo la previsione dell’art. 606, comma 1, lett. d), c.p.p., la prova che, confrontata con le argomentazioni contenute nella motivazione, si riveli tale che, ove esperita, avrebbe sicuramente determinato una diversa pronuncia ovvero quella che, non assunta o non valutata, vizia la sentenza intaccandone la struttura portante
il 24 Maggio, 2023in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, DIRITTO PROCESSUALE
In tema di ricorso per cassazione, deve ritenersi “decisiva”, secondo la previsione dell’art. 606, comma 1, lett. d), c.p.p., la prova che, confrontata con le argomentazioni contenute nella motivazione, si riveli tale che, ove esperita, avrebbe sicuramente determinato una diversa pronuncia ovvero quella che, non assunta o non valutata, vizia la sentenza intaccandone la struttura portante
Leggi tuttoCORTE di CASSAZIONE – Ordinanza n. 13396 depositata il 16 maggio 2023 – Relazione tra contrattazione di livello nazionale e regionale nell’ambito dei rapporti convenzionati riguardanti i medici
il 24 Maggio, 2023in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro
CORTE di CASSAZIONE – Ordinanza n. 13396 depositata il 16 maggio 2023 Lavoro – Medici di medicina generale – Indennità di rischio – Servizio di assistenza H24 – Esigenze di contenimento della spesa sanitaria – Relazione tra contrattazione di livello nazionale e regionale nell’ambito dei rapporti convenzionati riguardanti i medici – Incentivi di processo – […]
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