In tema di accertamento induttivo dei redditi d’impresa, consentito dall’art. 39, comma 1, lett. d) del d.P.R. n. 600 del 1973 sulla base del controllo delle scritture e delle registrazioni contabili, l’atto di rettifica, qualora l’ufficio abbia sufficientemente motivato, specificando gli indici di inattendibilità dei dati relativi ad alcune poste di bilancio e dimostrando la loro astratta idoneità a rappresentare una capacità contributiva non dichiarata, è assistito da presunzione di legittimità circa l’operato degli accertatori, nel senso che null’altro l’ufficio è tenuto a provare, se non quanto emerge dal procedimento deduttivo fondato sulle risultanze esposte, mentre grava sul contribuente l’onere di dimostrare la regolarità delle operazioni effettuate, anche in relazione alla contestata antieconomicità delle stesse, senza che sia sufficiente invocare l’apparente regolarità delle annotazioni contabili, perché proprio una tale condotta è di regola alla base di documenti emessi per operazioni inesistenti o di valore di gran lunga eccedente quello effettivo
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 29 marzo 2019, n. 8845 – Nell’ipotesi di contestazione di maggiori ricavi derivanti dalla cessione di beni immobili, la reintroduzione, con effetto retroattivo, della presunzione semplice, ai sensi dell’art. 24, comma 5, della l. n. 88 del 2009 non impedisce al giudice tributario di fondare il proprio convincimento su di un unico elemento, purché dotato dei requisiti di precisione e di gravità, elemento che non può, tuttavia, essere costituito dai soli valori OMI
il 2 Aprile, 2019in TRIBUTI, TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: accertamento, cassazione tributi, TUIR
CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 29 marzo 2019, n. 8844 – Nel processo tributario il contribuente che impugni il silenzio rifiuto formatosi su una istanza di rimborso, lo stesso deve dimostrare che, in punto di fatto, non sussiste nessuna delle ipotesi che legittimano il rifiuto
il 2 Aprile, 2019in TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: cassazione tributi, processo tributario
in tema di obbligazioni pecuniarie derivanti da crediti di imposta, ha affermato il principio secondo cui, non sono applicabili gli artt. 1224, comma 1, e 1284 c.c., stante la speciale disciplina di cui all’art. 44 del d.P.R. n. 602 del 1973, che impone un’interpretazione restrittiva dell’articolo 1224 cod. civ. secondo comma, nel senso, più rigoroso, che il danno da svalutazione monetaria può essere riconosciuto solo ove il creditore deduca e dimostri che un tempestivo adempimento gli avrebbe consentito di impiegare il denaro dovutogli nell’investimento in titoli di Stato e che, nel periodo temporale di interesse, il relativo rendimento era stato superiore al saggio degli interessi moratori riconosciuti dal citato art. 44, quantificando l’entità della differenza
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 01 aprile 2019, n. 9049 – Nel procedimento di “revisione parziale del classamento” di cui all’art. 1, comma 335, della legge 30 dicembre 2004, n. 311 trova applicazione la normativa dettate ai fini della “revisione del classamento” dall’art. 9 del d.P.R. 23 marzo 1998, n. 138
il 2 Aprile, 2019in TRIBUTI, TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: ATTI IMPOSITIVI, cassazione tributi, tributi locali
CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 01 aprile 2019, n. 9049 Estimi catastali – Accertamento – Immobili – Classamento – Revisione – Microzone Rilevato che l’Agenzia delle Entrate propone ricorso per cassazione nei confronti della sentenza della Commissione tributaria regionale della Puglia che aveva rigettato il suo appello contro la decisione della Commissione tributaria provinciale di […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 29 marzo 2019, n. 8820 – In tema d’imposte sui redditi, la somma erogata dall’Amministrazione a titolo di risarcimento del danno per occupazione usurpativa costituisce una plusvalenza soggetta a tassazione ex art. 11 della l. n. 413 del 1991, alla cui stregua sono tassabili le plusvalenze corrispondenti
il 2 Aprile, 2019in TRIBUTI, TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: cassazione tributi, TUIR
CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 29 marzo 2019, n. 8820 Tributi – IRPEF – Occupazione usurpativa propria – Risarcimento per danno per occupazione usurpativa carente ab origine di titolo legittimante – Plusvalenza tassabile Fatti di causa 1. L’Agenzia delle Entrate propone ricorso avverso la sentenza della Commissione tributaria regionale della Puglia, Sezione staccata di Taranto, […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 29 marzo 2019, n. 8814 – In tema di accertamento tributario, la delega di firma o di funzioni di cui all’art. 42 del d.P.R. n. 600 del 1973 deve necessariamente indicare il nominativo del delegato, pena la sua nullità, che determina, a sua volta, quella dell’atto impositivo, sicché non può consistere in un ordine di servizio in bianco, che si limiti ad indicare la sola qualifica professionale del delegato senza consentire al contribuente di verificare agevolmente la ricorrenza dei poteri in capo al sottoscrittore
il 2 Aprile, 2019in TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: accertamento, cassazione tributi, processo tributario
CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 29 marzo 2019, n. 8814 Tributi – Accertamento – Sottoscrizione dell’atto – Delega a funzionario capo dell’Ufficio Controlli – Forma – Ordine di servizio – Validità Fatti di causa 1. Con sentenza depositata in data 27 marzo 2014 la Commissione Tributaria provinciale di Latina, in accoglimento del ricorso proposto dalla […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 29 marzo 2019, n. 8867- La doglianza relativa all’erronea applicazione del c.d. “redditometro” non risulta essere stata dedotta nel giudizio di merito ed il contribuente, per evitare una statuizione di inammissibilità per novità della censura, ha l’onere non solo di allegare l’avvenuta deduzione della questione dinanzi al giudice del merito, ma anche di indicare in quale atto del precedente giudizio lo abbia fatto, onde consentire alla Corte di controllare ex actis la veridicità di tale asserzione, prima di esaminarne il merito
il 2 Aprile, 2019in TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: cassazione tributi, processo tributario
La doglianza relativa all’erronea applicazione del c.d. “redditometro” non risulta essere stata dedotta nel giudizio di merito ed il contribuente, per evitare una statuizione di inammissibilità per novità della censura, ha l’onere non solo di allegare l’avvenuta deduzione della questione dinanzi al giudice del merito, ma anche di indicare in quale atto del precedente giudizio lo abbia fatto, onde consentire alla Corte di controllare ex actis la veridicità di tale asserzione, prima di esaminarne il merito
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 29 marzo 2019, n. 8866 – In tema di contenzioso tributario, il sindacato giurisdizionale sull’impugnato diniego, espresso o tacito, di procedere ad un annullamento in autotutela può riguardare soltanto eventuali profili di illegittimità del rifiuto dell’Amministrazione, in relazione alle ragioni di rilevante interesse generale che giustificano l’esercizio di tale potere, e non la fondatezza della pretesa tributaria, atteso che, altrimenti, si avrebbe un’indebita sostituzione del giudice nell’attività amministrativa o un’inammissibile controversia sulla legittimità di un atto impositivo ormai definitivo
il 2 Aprile, 2019in TRIBUTI, TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: cassazione tributi, processo tributario, RIMBORSI e PRESCRIZIONI TRIBUTARI
in tema di contenzioso tributario, il sindacato giurisdizionale sull’impugnato diniego, espresso o tacito, di procedere ad un annullamento in autotutela può riguardare soltanto eventuali profili di illegittimità del rifiuto dell’Amministrazione, in relazione alle ragioni di rilevante interesse generale che giustificano l’esercizio di tale potere, e non la fondatezza della pretesa tributaria, atteso che, altrimenti, si avrebbe un’indebita sostituzione del giudice nell’attività amministrativa o un’inammissibile controversia sulla legittimità di un atto impositivo ormai definitivo
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 29 marzo 2019, n. 8857 – Responsabilità solidale dell’acquirente per l’IVA non versata dai fornitori, ove il cedente non versi l’imposta relativa a cessioni di autovetture effettuate a prezzi inferiori al valore normale, il cessionario è obbligato solidalmente al pagamento, senza che sia necessaria nei suoi confronti alcuna attività accertativa
il 2 Aprile, 2019in TRIBUTI, TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: cassazione tributi, IVA
Pertanto, ai fini dell’applicazione della solidarietà passiva nella obbligazione tributarie ex art. 60 bis d.p.r. 633/1972 occorrono quattro condizioni: 1) che la cessione si riferisca a determinati beni da individuare con decreto ministeriale; 2) che la cessione dei beni sia effettuata ad un prezzo inferiore al loro valore normale; 3) che il cessionario sia soggetto passivo Iva; 4) che il cedente non abbia versato l’imposta relativa alla cessione effettuata.
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