in tema di “accertamento standardizzato” mediante parametri o studi di settore, il contraddittorio con il contribuente costituisce elemento essenziale e imprescindibile del giusto procedimento che legittima l’azione amministrativa, in ispecie quando si faccia riferimento ad una elaborazione statistica su specifici parametri, di per sé soggetta alle approssimazioni proprie dello strumento statistico, e sia necessario adeguarle alla realtà reddituale del singolo contribuente, potendo solo così emergere gli elementi idonei a commisurare la “presunzione” alla concreta realtà economica dell’impresa. Ne consegue che la motivazione dell’atto di accertamento non può esaurirsi nel mero rilievo dello scostamento dai parametri ma deve essere integrata (anche sotto il profilo probatorio) con le ragioni per le quali sono state disattese le contestazioni sollevate dal contribuente in sede di contraddittorio (ossia la circostanza che lo scostamento dei ricavi rispetto alla risultanza dello studio di settore è dipeso dal fallimento di due importanti committenti), solo così emergendo la gravità, precisione e concordanza attribuibile alla presunzione basata sui suddetti parametri e la giustificabilità di un onere della prova contraria (ma senza alcuna limitazione di mezzi e di contenuto) a carico del contribuente (Cass. 18 dicembre 2017, n. 30370; analogamente Cass. 31 maggio 2018, n. 13908
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 19 ottobre 2018, n. 26362 – In tema di “accertamento standardizzato” mediante parametri o studi di settore, il contraddittorio con il contribuente costituisce elemento essenziale e imprescindibile del giusto procedimento che legittima l’azione amministrativa
il 23 Ottobre, 2018in TRIBUTI, TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: accertamento, cassazione tributi, parametrizzazione reddito
CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 17 ottobre 2018, n. 26086 – L’Amministrazione finanziaria, in presenza di contabilità formalmente regolare, ma intrinsecamente inattendibile per l’antieconomicità del comportamento del contribuente, può desumere in via induttiva sulla base di presunzioni semplici, purché gravi, precise e concordanti, il reddito del contribuente utilizzando le incongruenze tra i ricavi, i compensi ed i corrispettivi dichiarati e quelli desumibili dalle condizioni di esercizio della specifica attività svolta, incombendo su quest’ultimo l’onere di fornire la prova contraria e dimostrare la correttezza delle proprie dichiarazioni
il 22 Ottobre, 2018in TRIBUTI, TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: accertamento, cassazione tributi, parametrizzazione reddito
Nel giudizio tributario, una volta contestata dall’Erario l’antieconomicità di una operazione posta in essere dal contribuente che sia imprenditore commerciale, perché basata su contabilità complessivamente inattendibile, in quanto contrastante con i criteri di ragionevolezza, diviene onere del contribuente stesso dimostrare la liceità fiscale della suddetta operazione, ed il giudice tributario non può, al riguardo, limitarsi a constatare la regolarità della documentazione cartacea. Infatti, è consentito al fisco dubitare della veridicità delle operazioni dichiarate e desumere minori costi, utilizzando presunzioni semplici e obiettivi parametri di riferimento, con conseguente spostamento dell’onere della prova a carico del contribuente, che deve dimostrare la regolarità delle operazioni effettuate a fronte della contestata antieconomicità
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 15 ottobre 2018, n. 25630 – In tema di accertamento sintetico del reddito, ai sensi dell’art. 38, comma 6, del d.P.R. n. 600 del 1973, la giurisprudenza di questa Corte ha ormai disegnato in maniera chiara i confini della prova contraria posta a carico del contribuente
il 19 Ottobre, 2018in TRIBUTI, TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: accertamento, cassazione tributi, parametrizzazione reddito
la disposizione in esame «chiede qualcosa di più della mera prova della disponibilità di ulteriori redditi e, pur non prevedendo esplicitamente la prova che detti ulteriori redditi sono stati utilizzati per coprire le spese contestate, chiede tuttavia espressamente una prova documentale su circostanze sintomatiche del fatto che ciò sia accaduto (o sia potuto accadere) con redditi che però siano esenti ovvero soggetti a ritenute alla fonte. In tal senso va letto lo specifico riferimento alla prova (risultante da idonea documentazione) della entità di tali eventuali ulteriori redditi e della “durata” del relativo possesso, previsione che ha l’indubbia finalità di ancorare a fatti oggettivi (di tipo quantitativo e temporale) la disponibilità di detti redditi per consentire la riferibilità della maggiore capacità contributiva accertata con metodo sintetico in capo al contribuente proprio a tali ulteriori redditi, escludendo quindi che i suddetti siano stati utilizzati per finalità non considerate ai fini dell’accertamento sintetico, quali, ad esempio, un ulteriore investimento finanziario, perché in tal caso essi non sarebbero ovviamente utili a giustificare le spese c/o il tenore di vita accertato, i quali dovrebbero pertanto ascriversi a redditi non dichiarati» (Cass. n. 8995 del 2014; conf. Cass. n. 7389 del 2018)
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 10 ottobre 2018, n. 25010 – Il processo verbale recepito nell’avviso di accertamento, nel pieno rispetto della previsione di cui all’art. 39, primo comma, lett. d), del d.P.R. 600 del 1973, consente all’Amministrazione finanziaria la ricostruzione dei ricavi sulla base di semplici presunzioni, purché gravi, precise e concordanti
il 15 Ottobre, 2018in TRIBUTI, TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: accertamento, cassazione tributi, parametrizzazione reddito
La motivazione della CTR si risolve, pertanto, in una mera petizione di principio e non dà conto degli elementi contrari offerti dalla società contribuente e non oggetto di contestazione, quali l’esistenza di un rapporto di collaborazione commerciale tra le due società; l’identità dei soci delle sue società, la carenza di liquidità della C. s.r.l. e l’interesse della I.C. s.p.a. a mantenere un cliente come la C. s.r.l. nonostante dovesse attingere al credito bancario, peraltro non particolarmente oneroso, per la corresponsione del prestito
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 10 ottobre 2018, n. 24995 – L’accertamento induttivo non è legittimo se le uniche irregolarità contabili hanno riguardato le posizioni non regolarizzate di due lavoratori dipendenti, peraltro per brevi periodi
il 15 Ottobre, 2018in TRIBUTI, TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: accertamento, cassazione tributi, parametrizzazione reddito
in caso di irregolarità formali delle scritture contabili così gravi, numerose e ripetute da rendere inattendibili i dati in esse esposti (d.p.r. 29 settembre 1973, n. 600, art. 39, comma 2, lett. d; d.p.r. 26 ottobre 1972, n. 633, art. 55, comma 2, n. 3), è legittimo il ricorso al metodo induttivo di accertamento da parte dell’Amministrazione finanziaria, nonché l’impiego, ai fini della determinazione dei maggiori ricavi, “dei dati e delle notizie comunque raccolti o venuti a sua conoscenza, tra i quali sono compresi il volume di affari dichiarato dallo stesso contribuente e la redditività media del settore specifico in cui opera l’impresa sottoposta ad accertamento”
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 05 ottobre 2018, n. 24484 – L’esibizione delle scritture contabili tenute in forma digitale ed esibite ai verificatori è equipollente alla tenuta in forma cartacea delle stesse e, perciò, non sussisteva il presupposto per procedere ad accertamento induttivo richiamando il disposto di cui all’art. 2220 cod. civ.
il 13 Ottobre, 2018in TRIBUTI, TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: accertamento, cassazione tributi, parametrizzazione reddito
L’esibizione delle scritture contabili tenute in forma digitale ed esibite ai verificatori è equipollente alla tenuta in forma cartacea delle stesse e, perciò, non sussisteva il presupposto per procedere ad accertamento induttivo richiamando il disposto di cui all’art. 2220 cod. civ.
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 01 ottobre 2018, n. 23723 – Gli studi di settore sono presunzioni semplici valide rispetto alle risultanze di scritture contabili tenute regolarmente – Onere di prova contraria a carico del contribuente
il 5 Ottobre, 2018in TRIBUTI, TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: accertamento, cassazione tributi, parametrizzazione reddito
CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 01 ottobre 2018, n. 23723 Tributi – Accertamento basato sugli studi di settore – Presunzioni valide rispetto alle risultanze di scritture contabili tenute regolarmente – Onere di prova contraria a carico del contribuente Ritenuto che 1. B.M., titolare dell’impresa di costruzioni E., impugnava l’avviso di accertamento del maggior imponibile Irpef, […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 01 ottobre 2018, n. 23677 – L’accertamento tributario standardizzato mediante applicazione dei parametri o degli studi di settore costituisce un sistema di presunzioni semplici, la cui gravità, precisione e concordanza non è ex legge determinata dallo scostamento del reddito dichiarato rispetto agli standards in sé considerati
il 5 Ottobre, 2018in TRIBUTI, TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: accertamento, cassazione tributi, parametrizzazione reddito
CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 01 ottobre 2018, n. 23677 Tributi – Accertamento – Studi di settore – Scostamento del reddito dichiarato rispetto agli standard – Procedimento Rilevato che nella controversia originata dall’impugnazione da parte della V. s.r.l. di avviso di accertamento in rettifica relativo a IRES, IVA E IRAP anno 2004, la Commissione tributaria […]
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