Ai fini dell’inquadramento, il c.d. ruolo professionale viene affermata la prevalenza delle figure professionali specifiche rispetto alle declaratorie definitorie astratte
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 24 dicembre 2020, n. 29571 – Ai fini dell’inquadramento, il c.d. ruolo professionale viene affermata la prevalenza delle figure professionali specifiche rispetto alle declaratorie definitorie astratte
il 7 Gennaio, 2021in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, lavoro
CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 28 dicembre 2020, n. 29672 – Licenziamento per superamento del periodo di comporto – Periodo di protrazione dell’assenza oltre il comporto – Sussistenza di un caso “particolarmente grave” – Condizioni per l’ulteriore periodo di comporto-aspettativa
il 4 Gennaio, 2021in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 28 dicembre 2020, n. 29672 Licenziamento per superamento del periodo di comporto – Periodo di protrazione dell’assenza oltre il comporto – Sussistenza di un caso “particolarmente grave” – Condizioni per l’ulteriore periodo di comporto-aspettativa – Condizioni sanitarie temporaneamente esistenti in quel frangente Fatti di causa 1. La Corte d’Appello di […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 14 dicembre 2020, n. 28414 – Il bando di concorso indetto, nell’ambito dei rapporti di lavoro regolati dal diritto privato, per l’assunzione, la promozione o il riconoscimento di determinati trattamenti o benefici a favore del personale all’esito di determinate procedure selettive, costituisce infatti un’offerta contrattuale al pubblico, per cui il datore di lavoro è tenuto a comportarsi con correttezza e secondo buona fede
il 4 Gennaio, 2021in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, lavoro
Il bando di concorso indetto, nell’ambito dei rapporti di lavoro regolati dal diritto privato, per l’assunzione, la promozione o il riconoscimento di determinati trattamenti o benefici a favore del personale all’esito di determinate procedure selettive, costituisce infatti un’offerta contrattuale al pubblico, per cui il datore di lavoro è tenuto a comportarsi con correttezza e secondo buona fede
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 29 dicembre 2020, n. 29767 – Ai fini della configurabilità di una ipotesi di “mobbing”, non è condizione sufficiente l’accertata esistenza di una dequalificazione o di plurime condotte datoriali illegittime, essendo a tal fine necessario che il lavoratore alleghi e provi, con ulteriori e concreti elementi, che i comportamenti datoriali siano il frutto di un disegno persecutorio unificante, preordinato alla prevaricazione
il 4 Gennaio, 2021in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, lavoro
Ai fini della configurabilità di una ipotesi di “mobbing”, non è condizione sufficiente l’accertata esistenza di una dequalificazione o di plurime condotte datoriali illegittime, essendo a tal fine necessario che il lavoratore alleghi e provi, con ulteriori e concreti elementi, che i comportamenti datoriali siano il frutto di un disegno persecutorio unificante, preordinato alla prevaricazione
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 22 dicembre 2020, n. 29310 – Costituisce principio di carattere generale la possibilità, per il giudice, di diminuire o aumentare ulteriormente il compenso in considerazione delle circostanze concrete, dandone giustificazione nella motivazione del provvedimento
il 3 Gennaio, 2021in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro
Costituisce principio di carattere generale la possibilità, per il giudice, di diminuire o aumentare ulteriormente il compenso in considerazione delle circostanze concrete, dandone giustificazione nella motivazione del provvedimento
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 17 dicembre 2020, n. 29012 – La perdita di una “chance”, configura un danno attuale e risarcibile sempre che ne sia provata la sussistenza anche secondo un calcolo di probabilità o per presunzioni ed alla mancanza di una tale prova non è possibile sopperire con una valutazione equitativa ai sensi dell’art. 1226 cod. civ.
il 3 Gennaio, 2021in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, lavoro
La perdita di una “chance”, configura un danno attuale e risarcibile sempre che ne sia provata la sussistenza anche secondo un calcolo di probabilità o per presunzioni ed alla mancanza di una tale prova non è possibile sopperire con una valutazione equitativa ai sensi dell’art. 1226 cod. civ.
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 17 dicembre 2020, n. 29009 – Il diritto del familiare lavoratore, con rapporto di lavoro pubblico o privato, che assista con continuità un parente od un affine entro il terzo grado handicappato, di non essere trasferito senza il suo consenso ad altra sede, non può subire limitazioni in caso di mobilità connessa ad ordinarie esigenze tecnico-produttive dell’azienda ovvero della P.A.
il 3 Gennaio, 2021in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, lavoro
Il diritto del familiare lavoratore, con rapporto di lavoro pubblico o privato, che assista con continuità un parente od un affine entro il terzo grado handicappato, di non essere trasferito senza il suo consenso ad altra sede, non può subire limitazioni in caso di mobilità connessa ad ordinarie esigenze tecnico-produttive dell’azienda ovvero della P.A.
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 22 dicembre 2020, n. 29303 – In caso di esercizio di fatto di attività giornalistica da parte di un soggetto non iscritto all’albo professionale, la nullità del rapporto di lavoro, non derivando dall’illiceità dell’oggetto o della causa ma dalla violazione della norma imperativa dettata dall’art. 43 della legge 3 febbraio 1963, n. 69, non produce effetto nel periodo in cui il rapporto ha avuto esecuzione, secondo l’espresso disposto dell’art. 2126 cod. civ.
il 2 Gennaio, 2021in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, lavoro
In caso di esercizio di fatto di attività giornalistica da parte di un soggetto non iscritto all’albo professionale, la nullità del rapporto di lavoro, non derivando dall’illiceità dell’oggetto o della causa ma dalla violazione della norma imperativa dettata dall’art. 43 della legge 3 febbraio 1963, n. 69, non produce effetto nel periodo in cui il rapporto ha avuto esecuzione, secondo l’espresso disposto dell’art. 2126 cod. civ..
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