CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 25 giugno 2020, n. 12626 Dirigente scolastico – Restituzione compenso nella qualità di presidente del consiglio di amministrazione di azienda speciale – Incarico non autorizzato dalla amministrazione datrice di lavoro – Elenco delle attività espletabili senza autorizzazione, tassativo – Eccezione – Dipendente pubblico collocato in aspettativa o fuori ruolo Rivelato […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 25 giugno 2020, n. 12626 – L’elenco delle attività espletabili senza autorizzazione, tassativo per i dipendenti pubblici, anche per il Dirigente scolastico, per cui è obbligatoria la restituzione compenso nella qualità di presidente del consiglio di amministrazione di azienda speciale avendo ricoperto l’incarico senza l’autorizzazione dell’amministrazione datrice di lavoro
il 1 Luglio, 2020in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, lavoro
CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 25 giugno 2020, n. 12625 – L’ordinanza di inammissibilità dell’appello resa ex art. 348 ter cod.proc.civ. è ricorribile per cassazione, ai sensi dell’art. 111, comma 7, Cost., limitatamente ai vizi suoi propri costituenti violazioni della legge processuale, purché compatibili con la logica e la struttura del giudizio ad essa sotteso
il 1 Luglio, 2020in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro
L’ordinanza di inammissibilità dell’appello resa ex art. 348 ter cod.proc.civ. è ricorribile per cassazione, ai sensi dell’art. 111, comma 7, Cost., limitatamente ai vizi suoi propri costituenti violazioni della legge processuale, purché compatibili con la logica e la struttura del giudizio ad essa sotteso
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 24 giugno 2020, n. 12441 – Nel rito del lavoro soltanto il contrasto insanabile tra dispositivo e motivazione determina la nullità della sentenza, da far valere mediante impugnazione, in difetto della quale prevale il dispositivo
il 1 Luglio, 2020in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro
Nel rito del lavoro soltanto il contrasto insanabile tra dispositivo e motivazione determina la nullità della sentenza, da far valere mediante impugnazione, in difetto della quale prevale il dispositivo
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 05 giugno 2020, n. 10782 – Poiché il meccanismo normativamente previsto per il pagamento da parte del datore ed il conseguente diritto dei lavoratori integra una delegazione una revoca della delegazione di pagamento da parte del datore di lavoro può logicamente ricollegarsi soltanto all’avvenuto pagamento ai lavoratori delle relative spettanze senza possibilità di estensione di tale effetto rispetto all’obbligo di versamento in favore di altri lavoratori o a quello di versamento dei contributi finalizzati a soddisfare gli scopi propri della Cassa
il 1 Luglio, 2020in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, CONTRIBUTI PREV
Poiché il meccanismo normativamente previsto per il pagamento da parte del datore ed il conseguente diritto dei lavoratori integra una delegazione una revoca della delegazione di pagamento da parte del datore di lavoro può logicamente ricollegarsi soltanto all’avvenuto pagamento ai lavoratori delle relative spettanze senza possibilità di estensione di tale effetto rispetto all’obbligo di versamento in favore di altri lavoratori o a quello di versamento dei contributi finalizzati a soddisfare gli scopi propri della Cassa
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 25 giugno 2020, n. 12714 – La correttezza (art. 1175 c.c.) e l’obbligo di fedeltà, lealtà e buona fede (art. 1375 c.c.) costituiscono disposizioni caratterizzate dalla presenza di elementi “normativi” e di clausole generali, il cui contenuto, elastico ed indeterminato, richiede, nel momento giudiziale e sullo sfondo di quella che è stata definita la “spirale ermeneutica” (tra fatto e diritto), di essere integrato, colmato, sia sul piano della quaestio facti che della quaestio iuris, attraverso il contributo dell’interprete
il 30 Giugno, 2020in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
La correttezza (art. 1175 c.c.) e l’obbligo di fedeltà, lealtà e buona fede (art. 1375 c.c.) costituiscono disposizioni caratterizzate dalla presenza di elementi “normativi” e di clausole generali, il cui contenuto, elastico ed indeterminato, richiede, nel momento giudiziale e sullo sfondo di quella che è stata definita la “spirale ermeneutica” (tra fatto e diritto), di essere integrato, colmato, sia sul piano della quaestio facti che della quaestio iuris, attraverso il contributo dell’interprete
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 25 giugno 2020, n. 12706 – Il ricorso per cassazione deve contenere tutti gli elementi necessari a costituire le ragioni per cui si chiede la cassazione della sentenza di merito ed a consentire la valutazione della fondatezza di tali ragioni, senza che sia necessario fare rinvio a fonti esterne al ricorso e, quindi, ad elementi o atti concernenti il pregresso grado di giudizio di merito
il 30 Giugno, 2020in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro
Il ricorso per cassazione deve contenere tutti gli elementi necessari a costituire le ragioni per cui si chiede la cassazione della sentenza di merito ed a consentire la valutazione della fondatezza di tali ragioni, senza che sia necessario fare rinvio a fonti esterne al ricorso e, quindi, ad elementi o atti concernenti il pregresso grado di giudizio di merito
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 24 giugno 2020, n. 12499 – Nel lavoro pubblico contrattualizzato il ricorso alla disciplina di cui all’art. 32, comma 5, della l. n. 183 del 2010, al fine di agevolare l’onere probatorio del danno conseguente all’illegittima reiterazione di rapporti a termine, si giustifica con la necessità di garantire efficacia dissuasiva alla clausola 5 dell’Accordo quadro, allegato alla direttiva 1999/70/CE
il 30 Giugno, 2020in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, lavoro
Nel lavoro pubblico contrattualizzato il ricorso alla disciplina di cui all’art. 32, comma 5, della l. n. 183 del 2010, al fine di agevolare l’onere probatorio del danno conseguente all’illegittima reiterazione di rapporti a termine, si giustifica con la necessità di garantire efficacia dissuasiva alla clausola 5 dell’Accordo quadro, allegato alla direttiva 1999/70/CE
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 24 giugno 2020, n. 12485 – Ai sensi dell’articolo 2103 c..c. il dipendente ha il diritto a svolgere le mansioni per le quali è stato assunto ovvero quelle equivalenti alle ultime effettivamente svolte, senza diminuzione della retribuzione ed ha il diritto all’esecuzione della prestazione lavorativa, e che la violazione di tale diritto all’esecuzione della prestazione è fonte di responsabilità risarcitoria del datore di lavoro
il 30 Giugno, 2020in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, lavoro
Ai sensi dell’articolo 2103 c..c. il dipendente ha il diritto a svolgere le mansioni per le quali è stato assunto ovvero quelle equivalenti alle ultime effettivamente svolte, senza diminuzione della retribuzione ed ha il diritto all’esecuzione della prestazione lavorativa, e che la violazione di tale diritto all’esecuzione della prestazione è fonte di responsabilità risarcitoria del datore di lavoro
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