va osservato che la contribuzione correlata per i periodi di erogazione dell’assegno straordinario per il sostegno al reddito, calcolata sulla base della retribuzione di cui al comma 7 dell’art. 10 del DM 158/2000, è quella individuata secondo le disposizioni contrattuali nazionali in vigore, e cioè la retribuzione sulla base dell’ultima mensilità percepita dall’interessato secondo il criterio comune: 1/360 della retribuzione annua per ogni giornata. Quindi, il riferimento alla retribuzione dell’ultima mensilità non significa che nel computo dell’importo base per la contribuzione debba intendersi qualsiasi somma o voce percepita, ma vuol semplicemente significare che deve farsi riferimento all’importo della retribuzione quale fissato dalla contrattazione collettiva vigente nel momento della cessazione del rapporto (tenuto conto degli incrementi stipendiali maturati fino all’ultimo mese del rapporto medesimo per variazioni nel livello di inquadramento o degli scatti di anzianità maturati), nonché al criterio comune di 1/360 della retribuzione annua per ogni giornata, senza che sull’importo così ottenuto possano influire variazioni in eccedenza o in difetto dovute a contingenti modalità di svolgimento della prestazione
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 14 febbraio 2019, n. 4433 – Esodo incentivato ed obbligo del Fondo di provvedere ad accreditare la contribuzione presso la gestione previdenziale di iscrizione del lavoratore
il 16 Febbraio, 2019in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro
ORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 14 febbraio 2019, n. 4432 – Termine di prescrizione per il recupero benefici contributivi
il 16 Febbraio, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, CONTRIBUTI PREV
il presupposto per l’applicazione dell’art. 87 (ora 107 TUEF), n. 1, del Trattato, in base al quale l’aiuto deve essere tale da incidere sugli scambi tra Stati membri, secondo la giurisprudenza della CGUE, ricorre indipendentemente dalla natura locale o regionale dei servizi forniti o dall’importanza del settore di attività interessato (Corte di giustizia CE, 24 luglio 2003, causa C-280/00, punto 82; CGUE, 29 aprile 2004, causa C-372/97; CGUE 3 marzo 2005, C-172/03; CGUE, 21 luglio 2005, causa C- 71/04).
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 12 febbraio 2019, n. 4085 – Ritardata comunicazione di iscrivibilità all’INARCASSA ed inapplicabilità di un novellato e più favorevole regime sanzionatorio previdenziale alle violazioni accertate prima dell’entrata in vigore delle nuove disposizioni, salvo che lo jus superveniens non rechi disposizione espressa in senso contrario
il 15 Febbraio, 2019in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, CONTRIBUTI PREV, SANZIONI
CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 12 febbraio 2019, n. 4085 INARCASSA – Contributi soggettivi – Ritardata comunicazione di iscrivibilità – Momento della commissione dell’illecito sanzionato – Legge applicabile Fatti di causa 1. La Corte d’appello di Roma, con sentenza del 5 giugno 2013, accoglieva parzialmente l’impugnazione avverso la pronuncia di prime cure proposta da M.R. […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 12 febbraio 2019, n. 4082 – In tema di ricorso per cassazione costituisce fatto (o punto) decisivo ai sensi dell’art. 360, primo comma, n. 5, cod. proc. civ. quello la cui differente considerazione è idonea a comportare, con certezza, una decisione diversa
il 15 Febbraio, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, lavoro
In tema di plurime obbligazioni pecuniarie relative al medesimo rapporto contrattuale di durata, la domanda del lavoratore che, dopo aver ottenuto la condanna del datore di lavoro passata in giudicato al pagamento delle differenze retributive dovute per un rapporto qualificato come apprendistato, chieda successivamente la retrodatazione del medesimo rapporto e la simulazione dell’apprendistato, al fine di ottenere il riconoscimento di ulteriori somme, non costituisce abusivo frazionamento del credito, in considerazione dell’apprezzabile interesse a conseguire subito quanto facilmente accertabile, anche in via monitoria, con salvezza delle ulteriori ragioni creditorie all’esito del complesso giudizio di simulazione, non coperta dal precedente giudicato, essendo diverse le circostanze di fatto poste dal lavoratore a base delle due pretese
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 12 febbraio 2019, n. 4081 – Conversione in rapporto di lavoro a tempo indeterminato dei contratti a termine
il 15 Febbraio, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, lavoro
CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 12 febbraio 2019, n. 4081 Contratti a termine – Conversione in rapporto di lavoro a tempo indeterminato – Riammissione in servizio – Risarcimento del danno Fatti di causa La Corte di appello di Perugia con la sentenza n. 254/2013 aveva rigettato l’appello proposto da Z.G. avverso la decisione con la […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 12 febbraio 2019, n. 4080 – Riduzione di organici a seguito di cessione del ramo di azienda
il 15 Febbraio, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 12 febbraio 2019, n. 4080 Cessione del ramo di azienda – Struttura oggetto di cessione – Autonomia funzionale – Riduzione di organici Fatti di causa La Corte di Appello di Roma, con sentenza nr. 2705 del 2016, in accoglimento del gravame proposto dai lavoratori avverso la sentenza emessa dal Tribunale […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 12 febbraio 2019, n. 4079 – Indennità speciale per il personale escluso dal rispetto dei limiti di orario – L’interpretazione di un atto negoziale è tipico accertamento in fatto, incensurabile in sede di legittimità, se non per violazione dei canoni legali di ermeneutica contrattuale, di cui all’art. 1362 cod. civ. e segg., o per vizio di motivazione
il 15 Febbraio, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, lavoro
il contratto di lavoro non è riportato integralmente (e neppure nei passaggi salienti ai fini del richiesto controllo) mentre colui che intenda dolersi dell’erronea valutazione di un documento da parte del giudice di merito, ha il duplice onere imposto dall’art. 366, comma 1, nr. 6 cod. proc.civ. di produrlo agli atti (indicando esattamente nel ricorso in quale fase processuale ed in quale fascicolo di parte si trovi il documento in questione) e di indicarne il contenuto, con la conseguenza che, in caso di violazione anche di uno soltanto di tali oneri, il ricorso (recte il motivo) è inammissibile
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 12 febbraio 2019, n. 4076 – Il licenziamento collettivo intimato in violazione dei criteri (contrattuali o legali) di scelta, ancorché all’esito di una procedura svoltasi nel pieno rispetto degli obblighi di cui all’art. 4 della legge n. 223/1991, si risolve pur sempre in un atto di recesso individuale ingiustificato
il 15 Febbraio, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
la violazione delle procedure (in coerenza con l’espressa previsione di una possibilità di sanatoria di tali vizi «ad ogni effetto di legge, nell’ambito di un accordo sindacale concluso nel corso della procedura di licenziamento collettivo») viene ora sanzionata con l’obbligo del pagamento della indennità risarcitoria onnicomprensiva da un minimo di 12 ad un massimo di 24 mensilità dell’ultima retribuzione, così come prevista dal quinto comma del nuovo art. 18. Solo per la violazione della forma scritta rimane, come per il licenziamento individuale, la previsione dell’applicazione della tutela reintegratoria piena, quale regolata dal primo comma del nuovo testo dell’art. 18 St. lav.
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