in tema di presupposti e contenuti del risarcimento del danno non patrimoniale attraverso la quale, in virtù del principio della tutela minima risarcitoria spettante ai diritti costituzionali inviolabili, è stata estesa la tutela ai casi di danno non patrimoniale prodotto dalla lesione di diritti inviolabili della persona riconosciuti dalla Costituzione e, per effetto di tale estensione, è stata ricondotta nell’ambito dell’art. 2059 c.c., anche la tutela riconosciuta ai soggetti che abbiano visto lesi i diritti inviolabili della famiglia (artt. 2, 29 e 30 Cost.) con la precisazione che il danno non patrimoniale da perdita o compromissione del rapporto parentale nel caso di morte o di procurata grave invalidità del congiunto consiste nella privazione di un valore non economico, ma personale, costituito della irreversibile perdita del godimento del congiunto, dalla definitiva preclusione delle reciproche relazioni interpersonali, secondo le varie modalità con le quali normalmente si esprimono nell’ambito del nucleo familiare; perdita, privazione e preclusione che costituiscono conseguenza della lesione dell’interesse protetto
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 19 febbraio 2019, n. 4817 – Il datore di lavoro è totalmente esonerato da ogni responsabilità solo quando il comportamento del lavoratore assuma caratteri di abnormità, inopinabilità ed esorbitanza, necessariamente riferiti al procedimento lavorativo “tipico” ed alle direttive ricevute, in modo da porsi quale causa esclusiva dell’evento
il 22 Febbraio, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, sicurezza sul lavoro
CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 20 febbraio 2019, n. 4947 – Danni patrimoniali e non patrimoniali per il decesso del dipendente a causa dell’esposizione ad amianto
il 22 Febbraio, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, sicurezza sul lavoro
nel rito del lavoro, l’espletamento del libero interrogatorio delle parti, pur configurando un adempimento obbligatorio, non sia previsto a pena di nullità, essendo attribuito al potere discrezionale del giudice del merito di valutarne la indispensabilità e la sua potenziale utilità al fine di acquisire elementi di convincimento per la decisione. Considerazioni analoghe possono ripetersi per gli ulteriori adempimenti di cui i ricorrenti hanno rilevato l’omissione ad opera del giudice di primo grado.
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 14 febbraio 2019, n. 4429 – Liquidazione in tema di lesioni micropermanenti a seguito di infortunio
il 15 Febbraio, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, sicurezza sul lavoro
CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 14 febbraio 2019, n. 4429 Infortunio – Risarcimento del danno differenziale – Liquidazione in tema di lesioni micropermanenti Fatti di causa 1. La sentenza della Corte di appello di Milano impugnata, confermando quella resa in primo grado dal Tribunale della stessa città (n. 5245/2011), riconosce la responsabilità della società DS S. […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 11 febbraio 2019, n. 3908 – Il vizio di “ultra” ed “extra” petizione ricorre solo quando il giudice, interferendo indebitamente nel potere dispositivo delle parti, alteri alcuno degli elementi di identificazione dell’azione o dell’eccezione, pervenendo ad una pronunzia non richiesta o eccedente i limiti della richiesta o eccezione
il 12 Febbraio, 2019in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, sicurezza sul lavoro
nel giudizio di cassazione, non è consentito censurare la complessiva valutazione delle risultanze processuali contenuta nella sentenza impugnata, contrapponendo alla stessa una diversa interpretazione proposta dalla parte, al fine di ottenere la revisione degli accertamenti di fatto compiuti dal giudice di merito; tanto più, nella fattispecie, dove trova applicazione ratione temporis (ai sensi dell’art. 54, comma 3, DL nr. 83 del 2012) il nuovo testo dell’art. 360 nr. 5 cod.proc.civ., in quanto la sentenza impugnata è stata pubblicata in data successiva all’11 settembre 2012 sicché il vizio della motivazione è deducibile soltanto in termini di «omesso esame circa un fatto decisivo per il giudizio che è stato oggetto di discussione tra le parti»
Leggi tuttoCorsi di aggiornamento per i professionisti antincendio e corsi di aggiornamento per RSPP e coordinatori per la sicurezza – Possibilità di istituire un unico corso con effetti abilitanti per diverse qualifiche professionali – Interpello 31 gennaio 2019, n. 1 del Ministero del lavoro
il 11 Febbraio, 2019in lavorotags: INTERPELLI LAVORO, sicurezza sul lavoro
MINISTERO LAVORO E POLITICHE SOCIALI – Interpello 31 gennaio 2019, n. 1 Interpello ai sensi dell’articolo 12 del d.lgs. n. 81/2008 e successive modificazioni. Quesito in materia di salute e sicurezza del lavoro – Corsi di aggiornamento per i professionisti antincendio e corsi di aggiornamento per RSPP e coordinatori per la sicurezza – Possibilità di […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 07 febbraio 2019, n. 3643 – Responsabilità del datore di lavoro circa la causa dell’infortunio e risarcimento del patito danno non patrimoniale
il 11 Febbraio, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, sicurezza sul lavoro
la sentenza di applicazione di pena patteggiata, “pur non potendosi tecnicamente configurare come sentenza di condanna, anche se è a questa equiparabile a determinati fini”, presuppone “pur sempre una ammissione di colpevolezza che esonera la controparte dall’onere della prova
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 05 febbraio 2019, n. 3376 – Infortunio in itinere – “Normale” percorso di andata e ritorno dal luogo di abitazione a quello di lavoro, salvo il caso di interruzione o deviazione del tutto indipendenti dal lavoro o, comunque, non necessitate
il 7 Febbraio, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, sicurezza sul lavoro
CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 05 febbraio 2019, n. 3376 Infortunio in itinere – “Normale” percorso di andata e ritorno dal luogo di abitazione a quello di lavoro – Rischio elettivo – Interruzione del nesso di causalità tra il lavoro e l’evento subito Rilevato che con sentenza in data 3-18 ottobre 2016 numero 2319 la […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 09 gennaio 2019, n. 276 – Svolgimento di attività lavorativa in locali insalubri – Nel giudizio in materia di invalidità il vizio – denunciabile in sede di legittimità – della sentenza che abbia prestato adesione alle conclusioni del consulente tecnico d’ufficio è ravvisabile in caso di palese devianza dalle nozioni correnti della scienza medica la cui fonte va indicata
il 13 Gennaio, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, sicurezza sul lavoro
Le Sezioni unite hanno infatti affermato su tale norma che: a) la disposizione deve essere interpretata, alla luce dei canoni ermeneutici dettati dall’art. 12 disp. prel. c.c., come riduzione al minimo costituzionale del sindacato sulla motivazione in sede di giudizio di legittimità, per cui l’anomalia motivazionale denunciabile in sede di legittimità è solo quella che si tramuta in violazione di legge costituzionalmente rilevante e attiene all’esistenza della motivazione in sé, come risulta dal testo della sentenza e prescindendo dal confronto con le risultanze processuali, e si esaurisce, con esclusione di alcuna rilevanza del difetto di “sufficienza”, nella “mancanza assoluta di motivi sotto l’aspetto materiale e “grafico”, nella “motivazione apparente”, nel “contrasto irriducibile fra affermazioni inconciliabili”, nella “motivazione perplessa ed obiettivamente incomprensibile”; b) il nuovo testo introduce nell’ordinamento un vizio specifico che concerne l’omesso * esame di un fatto storico, principale o secondario, la cui esistenza risulti dal testo della sentenza o dagli atti processuali, che abbia costituito oggetto di discussione tra le parti e abbia carattere decisivo (vale a dire che se esaminato avrebbe determinato un esito diverso della controversia); c) l’omesso esame di elementi istruttori non integra di per sevizio di omesso esame di un fatto decisivo, se il fatto storico rilevante in causa sia stato comunque preso in considerazione dal giudice, benché la sentenza non abbia dato conto di tutte le risultanze istruttorie; d) la parte ricorrente dovrà indicare – nel rigoroso rispetto delle previsioni di cui agli artt. 366, primo comma, n. 6), c.p.c. e 369, secondo comma, n. 4), c.p.c. – il “fatto storico”, il cui esame sia stato omesso, il “dato”, testuale o extratestuale, da cui ne risulti l’esistenza, il “come” e il “quando” (nel quadro processuale) tale fatto sia stato oggetto di discussione tra le parti, e la “decisività” del fatto stesso.
Leggi tuttoRICERCA NEL SITO
NEWSLETTER
ARTICOLI RECENTI
- Non è configurabile l’aggravante del reato d
La Corte di Cassazione, sezione penale, con la sentenza n. 17140 depositata il 2…
- Il giudice non può integrare il decreto di sequest
Il giudice non può integrare il decreto di sequestro preventivo finalizzato alla…
- Nell’eccezione di prescrizione, in materia t
La Corte di Cassazione, sezione tributaria, con l’ordinanza n. 6289 deposi…
- Processo tributario: L’Agenzia delle entrate Risco
L’Agenzia delle entrate Riscossione può essere difesa da avvocati di libero foro…
- Il reato di bancarotta fraudolente documentale per
La Corte di Cassazione, sezione penale, con la sentenza n. 16414 depositata il 1…