CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 29 maggio 2019, n. 14682 Call center – Sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato – Indicazione formale della causale dell’assunzione nella somministrazione a tempo determinato Fatti di causa 1. Il Tribunale di Napoli, in accoglimento della domanda proposta da D. M., M. P. e A. F., […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 29 maggio 2019, n. 14682 – Si applica la sanzione della nullità in caso di difetto di forma scritta del contratto di somministrazione e della causale dell’assunzione nella somministrazione a tempo determinato
il 31 Maggio, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, lavoro
CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 29 maggio 2019, n. 14688 – Mobilità ex art. 18 DPR 465/1997 e diritto a conservare all’atto del passaggio le indennità di reggenza
il 31 Maggio, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, lavoro sostegno al reddito
CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 29 maggio 2019, n. 14688 Rapporto di lavoro – Mobilità ex art. 18 DPR 465/1997 – Diritto a conservare all’atto del passaggio le indennità di reggenza Rilevato che con sentenza del 9 gennaio 2014, la Corte d’Appello di Firenze confermava la decisione resa dal Tribunale di Arezzo e accoglieva la […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 29 maggio 2019, n. 14681 – Licenziamento collettivo e violazione dei criteri di scelta
il 31 Maggio, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 29 maggio 2019, n. 14681 Licenziamento collettivo – Violazione dei criteri di scelta – Trasferimento di ramo di azienda – Prosecuzione del rapporto in capo alla cessionaria Rilevato che 1. La Corte di appello di Roma, con sentenza n. 5221 del 2017, per quanto ancora rileva nella presente sede, confermava […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 23 maggio 2019, n. 14060 – Per integrare gli estremi della condotta antisindacale di cui all’art. 28 dello Statuto dei lavoratori sia sufficiente che il comportamento controverso leda oggettivamente gli interessi collettivi di cui sono portatrici le organizzazioni sindacali, non essendo necessario uno specifico intento lesivo da parte del datore di lavoro
il 31 Maggio, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, lavoro
CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 23 maggio 2019, n. 14060 Lavoro – Comunicazioni periodiche obbligatorie nei confronti delle organizzazioni sindacali – Violazione della disposizione dell’accordo aziendale – Trasmissione degli elenchi numerici privi dell’indicazione dei nominativi dei lavoratori neo assunti Rilevato che 1. con sentenza n. 143 pubblicata il 24:3.2016, la Corte d’appello di Catanzaro ha […]
Leggi tuttoINPGI – Circolare 28 maggio 2019, n. 4 – Esonero contributivo per le nuove assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato a far data dal 1/01/2018 ai sensi dell’articolo 1, commi 100 e seguenti, della Legge 27 dicembre 2017, n. 205
il 30 Maggio, 2019in lavorotags: CIRCOLARI LAVORO
INPGI – Circolare 28 maggio 2019, n. 4 Esonero contributivo per le nuove assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato a far data dal 1/01/2018 ai sensi dell’articolo 1, commi 100 e seguenti, della Legge 27 dicembre 2017, n. 205 Al fine di promuovere forme di occupazione stabile, l’art. 1, comma 100 e seguenti, […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 28 maggio 2019, n. 14500 – Reintegrazione nel posto di lavoro per licenziamento per fatti non integranti estremi della giusta causa o del giustificato motivo soggettivo
il 29 Maggio, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 28 maggio 2019, n. 14500 Reintegrazione nel posto di lavoro – Fatti non integranti estremi della giusta causa o del giustificato motivo soggettivo – Utilizzo di espressioni improprie – Annullamento del licenziamento Fatti di causa 1. La Corte di appello di Milano, in riforma della pronuncia del Tribunale della medesima […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 27 maggio 2019, n. 14419 – Il datore di lavoro non può unilateralmente ridurre, sospendere l’attività lavorativa e, specularmente, rifiutare di corrispondere la retribuzione, perché se lo fa incorre in un inadempimento contrattuale
il 29 Maggio, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, lavoro
il datore di lavoro non può unilateralmente ridurre, sospendere l’attività lavorativa e, specularmente, rifiutare di corrispondere la retribuzione, perché se lo fa incorre in un inadempimento contrattuale, previsto in generale dalla disciplina delle obbligazioni corrispettive, secondo cui il rifiuto di eseguire la prestazione può essere opposto da un contraente (nella specie il datore di lavoro) soltanto se l’altra parte (il lavoratore) ometta di effettuare la prestazione dovuta, ma non già quando questa sia impedita dalla volontà datoriale unilaterale, salva la prova a carico del medesimo della impossibilità sopravvenuta
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 10 maggio 2019, n. 12335 – In materia di classificazione dei datori di lavoro ai fini previdenziali e ai fini dell’applicabilità dell’art. 3, comma ottavo, della legge n. 335 del 1995 l’omessa comunicazione dei mutamenti intervenuti nell’attività svolta dall’azienda, la quale, per effetto delle scelte operate dall’imprenditore, assume caratteristiche tali da comportare una diversa classificazione ai fini previdenziali, è da equiparare all’ipotesi delle dichiarazioni inesatte, giacché, alla stregua della comune “ratio” di assicurare la corrispondenza della classificazione, a fini previdenziali, all’effettiva attività dei datori di lavoro, anche in caso di omessa comunicazione si realizza, sia pure in un momento successivo, una discrasia tra l’effettività della situazione e le dichiarazioni sulle quali la classificazione iniziale era fondata
il 29 Maggio, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, CONTRIBUTI PREV
In materia di classificazione dei datori di lavoro ai fini previdenziali e ai fini dell’applicabilità dell’art. 3, comma ottavo, della legge n. 335 del 1995 – che fissa la regola che gli effetti della variazione della classificazione si producono dal periodo di paga in corso alla data di notifica del provvedimento, con la sola eccezione, con conseguente retroattività degli effetti della variazione, dell’ipotesi in cui l’inquadramento iniziale sia stato determinato da inesatte dichiarazioni del datore di lavoro – l’omessa comunicazione dei mutamenti intervenuti nell’attività svolta dall’azienda, la quale, per effetto delle scelte operate dall’imprenditore, assume caratteristiche tali da comportare una diversa classificazione ai fini previdenziali, è da equiparare all’ipotesi delle dichiarazioni inesatte, giacché, alla stregua della comune “ratio” di assicurare la corrispondenza della classificazione, a fini previdenziali, all’effettiva attività dei datori di lavoro, anche in caso di omessa comunicazione – rispetto al quale la sanzione amministrativa comminata dall’art. 2 del d.l. n. 362 del 1978 (convertito, con modificazioni, nella legge n. 467 del 1978) ribadisce, per un verso, l’obbligo della comunicazione e, per altro verso, non esaurisce gli effetti dell’omissione stessa – si realizza, sia pure in un momento successivo, una discrasia tra l’effettività della situazione e le dichiarazioni sulle quali la classificazione iniziale era fondata
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