In tema di tutela della lavoratrice madre, la deroga al divieto di licenziamento di cui all’art. 54, comma 3, lett. b), del d.lgs. n. 151 del 2001, dall’inizio della gestazione fino al compimento dell’età di un anno del bambino, opera solo in caso di cessazione dell’intera attività aziendale
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 20 maggio 2021, n. 13861 – In tema di tutela della lavoratrice madre, la deroga al divieto di licenziamento di cui all’art. 54, comma 3, lett. b), del d.lgs. n. 151 del 2001, dall’inizio della gestazione fino al compimento dell’età di un anno del bambino, opera solo in caso di cessazione dell’intera attività aziendale
il 24 Maggio, 2021in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 20 maggio 2021, n. 13789 – Una volta espunta la condizione della necessità della carta di soggiorno, l’attribuzione nei confronti di cittadini extracomunitari dell’indennità di accompagnamento, prestazione che coinvolge una serie di valori di essenziale risalto – quali la salvaguardia della salute, le esigenze di solidarietà rispetto a condizioni di elevato disagio sociale, i doveri di assistenza per le famiglie – è condizionata esclusivamente dal legale soggiorno nel territorio dello Stato da tempo apprezzabile ed in modo non episodico
il 24 Maggio, 2021in CIVILE - CASSAZIONEtags: cassazione sez. civile, IMMIGRAZIONE
Una volta espunta la condizione della necessità della carta di soggiorno, l’attribuzione nei confronti di cittadini extracomunitari dell’indennità di accompagnamento, prestazione che coinvolge una serie di valori di essenziale risalto – quali la salvaguardia della salute, le esigenze di solidarietà rispetto a condizioni di elevato disagio sociale, i doveri di assistenza per le famiglie – è condizionata esclusivamente dal legale soggiorno nel territorio dello Stato da tempo apprezzabile ed in modo non episodico
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 20 maggio 2021, n. 13774 – L’appellante che si sia limitato a resistere all’eccezione di tardività dell’impugnazione sollevata “ex adverso”, ma non abbia formalmente e tempestivamente richiesto, con l’atto di gravame, di essere rimesso in termini, non può dolersi della declaratoria di inammissibilità dell’appello deducendo, con il ricorso per cassazione, la violazione della disciplina della rimessione in termini, poiché quest’ultima, tanto nella versione prevista dall’art. 184-bis cod. proc. civ., quanto in quella di cui al novellato art. 153, comma 2, cod. proc. civ., presuppone la tempestività dell’iniziativa della parte, da intendere come immediatezza della reazione al palesarsi della necessità di svolgere un’attività processuale ormai preclusa
il 24 Maggio, 2021in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, DIRITTO PROCESSUALE
L’appellante che si sia limitato a resistere all’eccezione di tardività dell’impugnazione sollevata “ex adverso”, ma non abbia formalmente e tempestivamente richiesto, con l’atto di gravame, di essere rimesso in termini, non può dolersi della declaratoria di inammissibilità dell’appello deducendo, con il ricorso per cassazione, la violazione della disciplina della rimessione in termini, poiché quest’ultima, tanto nella versione prevista dall’art. 184-bis cod. proc. civ., quanto in quella di cui al novellato art. 153, comma 2, cod. proc. civ., presuppone la tempestività dell’iniziativa della parte, da intendere come immediatezza della reazione al palesarsi della necessità di svolgere un’attività processuale ormai preclusa
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 20 maggio 2021, n. 13846 – Al fine di assicurare l’obiettivo della neutralità, sotto il profilo fiscale, della distribuzione di utili da parte di una società figlia con sede in uno Stato membro alla sua società madre stabilita in un altro Stato membro, la Direttiva 90/435 mira ad evitare, in particolare, mediante la regola prevista al suo articolo 4, paragrafo 1, primo trattino, una doppia imposizione di tali utili, in termini economici, vale a dire ad evitare che gli utili distribuiti siano colpiti, una prima volta, a carico della società figlia, e, una seconda volta, a carico della società madre
il 24 Maggio, 2021in TRIBUTI, TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: accertamento, cassazione tributi
Al fine di assicurare l’obiettivo della neutralità, sotto il profilo fiscale, della distribuzione di utili da parte di una società figlia con sede in uno Stato membro alla sua società madre stabilita in un altro Stato membro, la Direttiva 90/435 mira ad evitare, in particolare, mediante la regola prevista al suo articolo 4, paragrafo 1, primo trattino, una doppia imposizione di tali utili, in termini economici, vale a dire ad evitare che gli utili distribuiti siano colpiti, una prima volta, a carico della società figlia, e, una seconda volta, a carico della società madre
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 19 maggio 2021, n. 13604 – In mancanza di siffatta designazione e della concreta delega di funzioni al riguardo la responsabilità civile delle norme di prevenzione dagli infortuni ricade sul datore di lavoro
il 24 Maggio, 2021in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, DIRITTO PROCESSUALE, sicurezza sul lavoro
In mancanza di siffatta designazione e della concreta delega di funzioni al riguardo la responsabilità civile delle norme di prevenzione dagli infortuni ricade sul datore di lavoro
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 17 maggio 2021, n. 13186 – Quando il diritto alla restituzione del versamento sia sorto solo in data posteriore a quella del pagamento dell’imposta, trova applicazione l’art. 21, comma 2, del D.lgs. n. 546 del 1992, avente carattere residuale e di chiusura del sistema, secondo il quale l’istanza di rimborso può essere presentata entro due anni dal giorno in cui si è verificato il presupposto per la restituzione
il 24 Maggio, 2021in TRIBUTI, TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: cassazione tributi, RIMBORSI e PRESCRIZIONI TRIBUTARI
Quando il diritto alla restituzione del versamento sia sorto solo in data posteriore a quella del pagamento dell’imposta, trova applicazione l’art. 21, comma 2, del D.lgs. n. 546 del 1992, avente carattere residuale e di chiusura del sistema, secondo il quale l’istanza di rimborso può essere presentata entro due anni dal giorno in cui si è verificato il presupposto per la restituzione
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 20 maggio 2021, n. 13842 – Verifiche eseguite nei confronti di altri contribuenti – Esistenza di attività non dichiarate – Onere di prova contraria a carico del contribuente
il 24 Maggio, 2021in TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: accertamento, cassazione tributi
CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 20 maggio 2021, n. 13842 Tributi – Accertamento – Verifiche eseguite nei confronti di altri contribuenti – Esistenza di attività non dichiarate – Onere di prova contraria a carico del contribuente. – Esenzione per i redditi della società – Estensione ai redditi dei soci – Redditi da attività illecità – […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 20 maggio 2021, n. 13841 – La presunzione di riparto degli utili extrabilancio tra i soci di una società di capitali a ristretta base partecipativa, non è neutralizzata dallo schermo della personalità giuridica, ma estende la sua efficacia a tutti i gradi di organizzazione societaria per i quali si riscontri la ristrettezza della compagine sociale, operando il principio generale del divieto dell’abuso del diritto, che trova fondamento nei principi costituzionali di capacità contributiva e di eguaglianza, nonché nella tendenza all’oggettivazione del diritto commerciale ed all’attribuzione di rilevanza giuridica all’impresa, indipendentemente dalla forma giuridica assunta dal suo titolare
il 24 Maggio, 2021in TRIBUTI, TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: accertamento, cassazione tributi, processo tributario
La presunzione di riparto degli utili extrabilancio tra i soci di una società di capitali a ristretta base partecipativa, non è neutralizzata dallo schermo della personalità giuridica, ma estende la sua efficacia a tutti i gradi di organizzazione societaria per i quali si riscontri la ristrettezza della compagine sociale, operando il principio generale del divieto dell’abuso del diritto, che trova fondamento nei principi costituzionali di capacità contributiva e di eguaglianza, nonché nella tendenza all’oggettivazione del diritto commerciale ed all’attribuzione di rilevanza giuridica all’impresa, indipendentemente dalla forma giuridica assunta dal suo titolare
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