cassazione sez. civile

CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 17 giugno 2019, n. 188 – Non manifestamente infondata, la questione di legittimità costituzionale dell’art. 1, comma 125, legge 190 del 2014

CORTE DI CASSAZIONE - Ordinanza 17 giugno 2019, n. 188 Straniero - Assegno per l'incentivazione della natalità e la contribuzione alle spese per il suo sostegno - Requisiti per l'individuazione dei destinatari della prestazione - Previsione, per i cittadini di Stati extracomunitari, della titolarità del permesso di soggiorno di cui all'art. 9 del d.lgs. n. [...]

CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 31 ottobre 2019, n. 28107 – Il ricorso per cassazione per violazione di legge deve contenere, a pena di inammissibilità, non solo l’indicazione delle norme di diritto asseritamente violate, ma anche la specifica indicazione delle affermazioni in diritto contenute nella sentenza impugnata che motivatamente si assumano in contrasto con le norme regolatrici della fattispecie e con l’interpretazione delle stesse fornita dalla giurisprudenza di legittimità o dalla prevalente dottrina

Il ricorso per cassazione per violazione di legge deve contenere, a pena di inammissibilità, non solo l'indicazione delle norme di diritto asseritamente violate, ma anche la specifica indicazione delle affermazioni in diritto contenute nella sentenza impugnata che motivatamente si assumano in contrasto con le norme regolatrici della fattispecie e con l'interpretazione delle stesse fornita dalla giurisprudenza di legittimità o dalla prevalente dottrina

CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 31 ottobre 2019, n. 28105 – In tema di notificazione con modalità telematica, è stato precisato che con le modifiche introdotte dalla L. 12 novembre 2011, nr. 183 alla L. 21 gennaio 1994, nr. 53 è stata introdotta la PEC quale strumento utile per le notifiche degli atti da parte degli avvocati autorizzati da effettuarsi secondo le modalità di cui all’art. 3 bis

in tema di notificazione con modalità telematica, è stato precisato che con le modifiche introdotte dalla L. 12 novembre 2011, nr. 183 alla L. 21 gennaio 1994, nr. 53 è stata introdotta la PEC quale strumento utile per le notifiche degli atti da parte degli avvocati autorizzati da effettuarsi secondo le modalità di cui all'art. 3 bis

CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 17 giugno 2019, n. 175 – Rilevante e non manifestamente infondata, la questione di legittimità costituzionale dell’art. 1, comma 125, legge n. 190 del 2014, in relazione agli art. 3 Cost., 31 Cost. e 117, primo comma, Cost. quest’ultimo in relazione agli articoli 20, 21, 24, 31 e 34 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea

CORTE DI CASSAZIONE - Ordinanza 17 giugno 2019, n. 175 Assistenza e solidarietà sociale - Maternità e infanzia - Straniero - Assegno per l'incentivazione della natalità e la contribuzione alle spese per il suo sostegno - Requisiti per l'individuazione dei destinatari della prestazione - Previsione, per i cittadini di Stati extracomunitari, della titolarità del permesso [...]

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 25 ottobre 2019, n. 27393 – L’operatività della causa di sospensione della prescrizione di cui all’art. 2941 c.c., n. 8 ricorre quando sia posta in essere, dal debitore, una condotta tale da comportare, per il creditore, una vera e propria impossibilità di agire, e non una mera difficoltà di accertamento del credito, e dunque quando sia posto in essere dal debitore un comportamento intenzionalmente diretto ad occultare, al creditore, l’esistenza dell’obbligazione

L'operatività della causa di sospensione della prescrizione di cui all'art. 2941 c.c., n. 8 ricorre quando sia posta in essere, dal debitore, una condotta tale da comportare, per il creditore, una vera e propria impossibilità di agire, e non una mera difficoltà di accertamento del credito, e dunque quando sia posto in essere dal debitore un comportamento intenzionalmente diretto ad occultare, al creditore, l'esistenza dell'obbligazione

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 24 ottobre 2019, n. 27335 – Il possesso della qualifica di amministratore di società di capitali, non comporta in capo a chi tale qualifica riveste, alcun rapporto di tipo contrattuale con la società stessa, di guisa che non potrebbe riconoscersi all’amministratore alcun diritto ex lege al compenso

Il possesso della qualifica di amministratore di società di capitali, non comporta in capo a chi tale qualifica riveste, alcun rapporto di tipo contrattuale con la società stessa, di guisa che non potrebbe riconoscersi all'amministratore alcun diritto ex lege al compenso

Corte di Cassazione sentenza n. 24476 depositata il 1° ottobre 2019 – Assegnazione alle Sezioni Unite per la risoluzione sul contrasto se, nel procedimento di opposizione a decreto ingiuntivo emesso per la riscossione di oneri condominiali, il limite alla rilevabilità, anche d’ufficio, dell’invalidità delle sottostanti delibere debba, o meno, operare allorché si tratti di vizi implicanti la loro nullità (e non annullabilità), trattandosi dell’applicazione di atti la cui validità rappresenta un elemento costitutivo della domanda

Assegnazione alle Sezioni Unite per la risoluzione sul contrasto se, nel procedimento di opposizione a decreto ingiuntivo emesso per la riscossione di oneri condominiali, il limite alla rilevabilità, anche d'ufficio, dell'invalidità delle sottostanti delibere debba, o meno, operare allorché si tratti di vizi implicanti la loro nullità (e non annullabilità), trattandosi dell'applicazione di atti la cui validità rappresenta un elemento costitutivo della domanda

Corte di Cassazione sentenza n. 24628 depositata il 2 ottobre 2019 – Nel ricorso per cassazione il vizio della violazione e falsa applicazione della legge deve essere, a pena d’inammissibilità, dedotto mediante la specifica indicazione delle affermazioni in diritto contenute nella sentenza gravata che motivatamente si assumano in contrasto con le norme regolatrici della fattispecie o con l’interpretazione delle stesse fornita dalla giurisprudenza di legittimità o dalla prevalente dottrina

Nel ricorso per cassazione il vizio della violazione e falsa applicazione della legge deve essere, a pena d'inammissibilità, dedotto mediante la specifica indicazione delle affermazioni in diritto contenute nella sentenza gravata che motivatamente si assumano in contrasto con le norme regolatrici della fattispecie o con l'interpretazione delle stesse fornita dalla giurisprudenza di legittimità o dalla prevalente dottrina

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