resta fuori dell’area del vizio revocatorio la sindacabilità di errori formatisi sulla base di una pretesa errata valutazione o interpretazione di fatti, documenti e risultanze processuali che investano direttamente la formulazione del giudizio sul piano logico-giuridico, perché siffatto tipo di errore, se fondato, costituirebbe un errore di giudizio e non un errore di fatto (Cass. 14 aprile 2017, n. 9673 e la più recente Cass., Sez. U., 27 dicembre 2017, n. 30994).
Così, ad esempio, è stato escluso l’errore revocatorio per l’erronea comprensione del contenuto giuridico-concettuale delle difese (Cass. 22 marzo 2005, n. 6198) e l’inesatta qualificazione dei fatti ivi esposti (Cass. 10 giugno 2009, n. 13367 ovvero per l’errato apprezzamento di un motivo di ricorso (Cass. 15 giugno 2017, n. 14937).
CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 04 ottobre 2018, n. 24361 – Resta fuori dell’area del vizio revocatorio la sindacabilità di errori formatisi sulla base di una pretesa errata valutazione o interpretazione di fatti, documenti e risultanze processuali che investano direttamente la formulazione del giudizio sul piano logico-giuridico, perché siffatto tipo di errore, se fondato, costituirebbe un errore di giudizio e non un errore di fatto
il 9 Ottobre, 2018in TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: cassazione tributi, processo tributario
CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 04 ottobre 2018, n. 24360 – Licenziamento per mancata segnalazione dei dati di chiusura gestionale della cassa ed omesso versamento degli importi contenuti nella cassa
il 9 Ottobre, 2018in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
In tema di licenziamento per giusta causa, quando vengano contestati al dipendente diversi episodi rilevanti sul piano disciplinare, pur dovendosi escludere che il giudice di merito possa esaminarli atomisticamente, attesa la necessaria considerazione della loro concatenazione ai fini della valutazione della gravità dei fatti, non occorre che l’esistenza della “causa” Idonea a non consentire la prosecuzione del rapporto sia ravvisabile esclusivamente nel complesso dei fatti ascritti, ben potendo il giudice – nell’ambito degli addebiti posti a fondamento del licenziamento dal datore di lavoro – individuare anche solo in alcuni o in uno di essi il comportamento che giustifica la sanzione espulsiva, se lo stesso presenti il carattere di gravità richiesto dall’art. 2119 cod. civ.(cfr. Cass. 2.2.2009 n. 2579, Cass. 31.10.2013 n. 24574).
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 04 ottobre 2018, n. 24350 – In materia di licenziamento disciplinare, il principio dell’immediatezza della contestazione mira, da un lato, ad assicurare al lavoratore incolpato il diritto di difesa nella sua effettività, così da consentirgli il pronto allestimento del materiale difensivo per poter contrastare più efficacemente il contenuto degli addebiti, e, dall’altro, nel caso di ritardo della contestazione, a tutelare il legittimo affidamento del prestatore
il 9 Ottobre, 2018in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
in materia di licenziamento disciplinare, il principio dell’immediatezza della contestazione mira, da un lato, ad assicurare al lavoratore incolpato il diritto di difesa nella sua effettività, così da consentirgli il pronto allestimento del materiale difensivo per poter contrastare più efficacemente il contenuto degli addebiti, e, dall’altro, nel caso di ritardo della contestazione, a tutelare il legittimo affidamento del prestatore – in relazione al carattere facoltativo dell’esercizio del potere disciplinare, nella cui esplicazione il datore di lavoro deve comportarsi in conformità ai canoni della buona fede – sulla mancanza di connotazioni disciplinari del fatto incriminabile. Inoltre, tra l’interesse del datore di lavoro a prolungare le indagini in assenza di una obbiettiva ragione e il diritto del lavoratore ad una pronta ed effettiva difesa, non può non prevalere la posizione di quest’ultimo, tutelata “ex lege”, senza che abbia valore giustificativo, a tale fine, la complessità dell’organizzazione aziendale
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 04 ottobre 2018, n. 24359 – Mansioni effettivamente svolte e risarcimento del danno a vario titolo
il 9 Ottobre, 2018in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, lavoro
non sussiste il vizio denunciato di violazione del principio di corrispondenza tra chiesto e pronunciato posto dall’art. 112 c.p.c., che ricorre quando vi sia omissione di qualsiasi decisione su un capo di domanda, intendendosi per tale ogni richiesta delle parti diretta ad ottenere l’attuazione in concreto di una volontà di legge che garantisca un bene all’attore o al convenuto e, in genere, ogni istanza che abbia un contenuto concreto formulato in una conclusione specifica, sulla quale deve essere emessa pronuncia di accoglimento o di rigetto
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 04 ottobre 2018, n. 24357 – In tema di interposizione nelle prestazioni di lavoro, l’utilizzazione, da parte dell’appaltatore, di macchine ed attrezzature fornite dall’appaltante dà luogo ad una presunzione legale assoluta di sussistenza della fattispecie vietata dalla legge n. 1369/1960 solo quando detto conferimento di mezzi sia di rilevanza tale da rendere del tutto marginale ed accessorio l’apporto dell’appaltatore
il 9 Ottobre, 2018in CIVILE - CASSAZIONEtags: cassazione sez. civile
in tema di interposizione nelle prestazioni di lavoro, l’utilizzazione, da parte dell’appaltatore, di macchine ed attrezzature fornite dall’appaltante dà luogo ad una presunzione legale assoluta di sussistenza della fattispecie vietata dalla legge n. 1369/1960 solo quando detto conferimento di mezzi sia di rilevanza tale da rendere del tutto marginale ed accessorio l’apporto dell’appaltatore;
la sussistenza o meno della modestia dell’apporto va accertata in concreto, e il relativo apprezzamento costituisce valutazione di fatto, incensurabile in sede di legittimità se logicamente e correttamente motivata (v. Cass. 26 aprile 2003, n. 6579; Cass. 13 febbraio 2004, n. 2852; Cass. 24 febbraio 2006, n. 4181; Cass. 15 gennaio 2008, n. 657; Cass. 15 luglio 2009, n. 16588);
Leggi tuttoUE – Decisione 02 ottobre 2018, n. 2018/1493 – Che autorizza l’Ungheria a introdurre una misura speciale di deroga all’articolo 26, paragrafo 1, lettera a), e agli articoli 168 e 168-bis della direttiva 2006/112/CE, relativa al sistema comune d’imposta sul valore aggiunto
il 9 Ottobre, 2018in normativatags: NORMATIVA UE
UE – Decisione 02 ottobre 2018, n. 2018/1493 Che autorizza l’Ungheria a introdurre una misura speciale di deroga all’articolo 26, paragrafo 1, lettera a), e agli articoli 168 e 168-bis della direttiva 2006/112/CE, relativa al sistema comune d’imposta sul valore aggiunto Articolo 1 In deroga agli articoli 168 e 168-bis della direttiva 2006/112/CE, l’Ungheria è […]
Leggi tuttoUE – Decisione 02 ottobre 2018, n. 2018/1492 – Che autorizza la Repubblica di Lettonia a introdurre una misura speciale di deroga all’articolo 193 della direttiva 2006/112/CE relativa al sistema comune d’imposta sul valore aggiunto
il 9 Ottobre, 2018in normativatags: NORMATIVA UE
UE – Decisione 02 ottobre 2018, n. 2018/1492 Che autorizza la Repubblica di Lettonia a introdurre una misura speciale di deroga all’articolo 193 della direttiva 2006/112/CE relativa al sistema comune d’imposta sul valore aggiunto Articolo 1 In deroga all’articolo 193 della direttiva 2006/112/CE, la Lettonia è autorizzata a designare il destinatario delle cessioni quale debitore […]
Leggi tuttoUE – Decisione 02 ottobre 2018, n. 2018/1490 – Che autorizza l’Ungheria a introdurre una misura speciale di deroga all’articolo 287 della direttiva 2006/112/CE relativa al sistema comune d’imposta sul valore aggiunto
il 9 Ottobre, 2018in normativatags: NORMATIVA UE
UE – Decisione 02 ottobre 2018, n. 2018/1490 Che autorizza l’Ungheria a introdurre una misura speciale di deroga all’articolo 287 della direttiva 2006/112/CE relativa al sistema comune d’imposta sul valore aggiunto Articolo 1 In deroga all’articolo 287, punto 12), della direttiva 2006/112/CE, l’Ungheria è autorizzata a esentare dall’IVA i soggetti passivi il cui volume d’affari […]
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