Il ricorrente per cassazione, per censurare ammissibilmente in sede di legittimità la correttezza della valutazione di assorbimento di motivi di gravame, espressa dal giudice di merito del grado precedente, deve lamentare un vizio di motivazione del tutto omessa, e non sollevare un vizio di omessa pronuncia
Leggi tuttoCORTE di CASSAZIONE – Sentenza n. 16455 depositata il 9 giugno 2023 – Il ricorrente per cassazione, per censurare ammissibilmente in sede di legittimità la correttezza della valutazione di assorbimento di motivi di gravame, espressa dal giudice di merito del grado precedente, deve lamentare un vizio di motivazione del tutto omessa, e non sollevare un vizio di omessa pronuncia
il 14 Giugno, 2023in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, DIRITTO PROCESSUALE
CORTE di CASSAZIONE – Ordinanza n. 15879 depositata il 6 giugno 2023 – Il rilievo d’ufficio delle eccezioni in senso lato non è subordinato alla specifica e tempestiva allegazione della parte, dovendosi ritenere sufficiente che i fatti risultino documentati ex actis, in quanto il regime delle eccezioni si pone in funzione del valore primario del processo
il 13 Giugno, 2023in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, DIRITTO PROCESSUALE, sicurezza sul lavoro
Il rilievo d’ufficio delle eccezioni in senso lato non è subordinato alla specifica e tempestiva allegazione della parte, dovendosi ritenere sufficiente che i fatti risultino documentati ex actis, in quanto il regime delle eccezioni si pone in funzione del valore primario del processo
Leggi tuttoCORTE di CASSAZIONE – Ordinanza n. 15840 depositata il 6 giugno 2023 – Con il giudicato esterno la sentenza del giudice con la quale si accertano il contenuto e l’entità degli obblighi del contribuente per un determinato anno d’imposta fa stato, nei giudizi relativi ad imposte dello stesso tipo dovute per gli anni successivi, ove pendenti tra le stesse parti, solo per quanto attiene a quegli elementi costitutivi della fattispecie che, estendendosi ad una pluralità di periodi di imposta, assumano carattere tendenzialmente permanente, mentre non può avere alcuna efficacia vincolante quando l’accertamento, in riferimento ai diversi anni, si fondi su presupposti di fatto relativi a tributi differenti e a diverse annualità.
il 13 Giugno, 2023in CIVILE - CASSAZIONEtags: cassazione sez. civile, DIRITTO PROCESSUALE, processo tributario
Con il giudicato esterno la sentenza del giudice con la quale si accertano il contenuto e l’entità degli obblighi del contribuente per un determinato anno d’imposta fa stato, nei giudizi relativi ad imposte dello stesso tipo dovute per gli anni successivi, ove pendenti tra le stesse parti, solo per quanto attiene a quegli elementi costitutivi della fattispecie che, estendendosi ad una pluralità di periodi di imposta, assumano carattere tendenzialmente permanente, mentre non può avere alcuna efficacia vincolante quando l’accertamento, in riferimento ai diversi anni, si fondi su presupposti di fatto relativi a tributi differenti e a diverse annualità.
Leggi tuttoCORTE di CASSAZIONE – Sentenza n. 15717 depositata il 5 giugno 2023 – In tema di notifica della cartella di pagamento mediante raccomandata, la consegna del plico al domicilio del destinatario risultante dall’avviso di ricevimento fa presumere, ai sensi dell’art. 1335 c.c., in conformità al principio di vicinanza della prova, la conoscenza dell’atto da parte del destinatario, il quale, ove deduca che il plico non conteneva alcun atto o la diversità dello stesso da quello che si assume spedito, è onerato della relativa prova
il 12 Giugno, 2023in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, DIRITTO PROCESSUALE, NOTIFICHE, SANZIONI
In tema di notifica della cartella di pagamento mediante raccomandata, la consegna del plico al domicilio del destinatario risultante dall’avviso di ricevimento fa presumere, ai sensi dell’art. 1335 c.c., in conformità al principio di vicinanza della prova, la conoscenza dell’atto da parte del destinatario, il quale, ove deduca che il plico non conteneva alcun atto o la diversità dello stesso da quello che si assume spedito, è onerato della relativa prova
Leggi tuttoCorte di Cassazione, ordinanza n. 11488 depositata il 3 maggio 2023 – In base all’art. 41 c.p., va data rilevanza ad ogni concausa che abbia contribuito alla produzione dell’evento lesivo, quand’anche la sua incidenza in termini di efficienza eziologica non sia stata preponderante, ma abbia contribuito in maniera indiretta e remota. Il nesso eziologico tra concausa ed evento è escluso solo quando questa degradi a mera occasione per l’intervento di fattori estranei all’attività lavorativa di per sè assorbenti
il 10 Giugno, 2023in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, DIRITTO PROCESSUALE, sicurezza sul lavoro
In base all’art. 41 c.p., va data rilevanza ad ogni concausa che abbia contribuito alla produzione dell’evento lesivo, quand’anche la sua incidenza in termini di efficienza eziologica non sia stata preponderante, ma abbia contribuito in maniera indiretta e remota. Il nesso eziologico tra concausa ed evento è escluso solo quando questa degradi a mera occasione per l’intervento di fattori estranei all’attività lavorativa di per sè assorbenti
Leggi tuttoCORTE di CASSAZIONE – Sentenza n. 15512 depositata il 1° giugno 2023 – In tema di computo dei termini processuali, qualora la legge non preveda espressamente che si tratti di un termine libero, opera il criterio generale di cui all’art. 155, comma 1, cod. proc. civ., secondo il quale non devono essere conteggiati i giorni e l’ora iniziali computandosi invece quelli finali (si veda anche la più recente Cass. n. 18635/2021, per la quale: “la non computabilità sia del giorno iniziale che del giorno finale (cosiddetto termine libero o “di giorni liberi”) rappresenta, infatti, una ipotesi eccezionale, limitata a casi espressamente previsti dalla legge
il 9 Giugno, 2023in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, DIRITTO PROCESSUALE
In tema di computo dei termini processuali, qualora la legge non preveda espressamente che si tratti di un termine libero, opera il criterio generale di cui all’art. 155, comma 1, cod. proc. civ., secondo il quale non devono essere conteggiati i giorni e l’ora iniziali computandosi invece quelli finali (si veda anche la più recente Cass. n. 18635/2021, per la quale: “la non computabilità sia del giorno iniziale che del giorno finale (cosiddetto termine libero o “di giorni liberi”) rappresenta, infatti, una ipotesi eccezionale, limitata a casi espressamente previsti dalla legge
Leggi tuttoCORTE di CASSAZIONE – Sentenza n. 15364 depositata il 31 maggio 2023 – Anche in tema di rapporti di lavoro nel pubblico impiego privatizzato, le decisioni datoriali che incidano sul costo del personale e comportino spese a carico della Pubblica Amministrazione devono essere assunte in presenza della necessaria copertura finanziaria e di spesa, in mancanza della quale gli atti e le procedure eventualmente svolte sono prive di effetti e non consentono il sorgere di diritti delle parti, a ciò facendo eccezione soltanto i casi riportabili alla fattispecie di cui all’art. 2126 c.c. e quindi caratterizzati dallo svolgimento di fatto di prestazioni di lavoro subordinato chieste e ricevute dal datore di lavoro pubblico pur in violazione di norme di legge o di contrattazione collettiva
il 8 Giugno, 2023in CIVILE - CASSAZIONEtags: cassazione sez. civile, DIRITTO PROCESSUALE
Anche in tema di rapporti di lavoro nel pubblico impiego privatizzato, le decisioni datoriali che incidano sul costo del personale e comportino spese a carico della Pubblica Amministrazione devono essere assunte in presenza della necessaria copertura finanziaria e di spesa, in mancanza della quale gli atti e le procedure eventualmente svolte sono prive di effetti e non consentono il sorgere di diritti delle parti, a ciò facendo eccezione soltanto i casi riportabili alla fattispecie di cui all’art. 2126 c.c. e quindi caratterizzati dallo svolgimento di fatto di prestazioni di lavoro subordinato chieste e ricevute dal datore di lavoro pubblico pur in violazione di norme di legge o di contrattazione collettiva
Leggi tuttoCORTE di CASSAZIONE – Sentenza n. 15397 depositata il 31 maggio 2023 – La presunzione di conoscenza di cui all’art. 1335 c.c. degli atti recettizi in forma scritta giunti all’indirizzo del destinatario opera per il solo fatto oggettivo dell’arrivo dell’atto nel luogo indicato dalla norma, in mancanza di prova contraria
il 7 Giugno, 2023in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, DIRITTO PROCESSUALE, licenziamenti
La presunzione di conoscenza di cui all’art. 1335 c.c. degli atti recettizi in forma scritta giunti all’indirizzo del destinatario opera per il solo fatto oggettivo dell’arrivo dell’atto nel luogo indicato dalla norma, in mancanza di prova contraria
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