Non risponde del reato di indebita compensazione il commercialista che invia il modello F24
La Corte di Cassazione, sezione penale, sentenza n. 35133 depositata il 21 agosto 2023, intervenendo in tema di sequestro preventivo finalizzato alla confisca, ha affermato che "... in tema di misure cautelari reali, il giudice del riesame può negare il profilo soggettivo del reato solo qualora emergano, al riguardo, indici negativi del tutto evidenti, da apprezzare ictu oculi (Sez. 3, n. 26007 del 5/4/2019, Puccì, Rv. 276015) ..." La vicenda ha visto protagonista un commercialista a cui veniva contestato il reato di indebita compensazione per aver inviato il modello F24 di una società, sua cliente, e quindi veniva notificato il decreto di sequestro preventivo finalizzato a confisca per equivalente. Avverso tale atto il commercialista proponeva ricorso al Tribunale del riesame che accoglieva la richiesta annullando la misura. Avverso la decisione del Tribunale del riesame il [...]
Processo tributario: violazione dell’art. 112 c.p.c. – vizio di extra o ultrapetizione
Il principio della corrispondenza tra chiesto e pronunciato di cui all'art 112 c.p.c. è applicabile al processo tributario sulla base del rinvio generale alle norme del codice di rito compatibili contenuto nell'art. 1, comma 2, D.lg. 31 dicembre 1992 n. 546). Il suddetto principio, risulta essere una manifestazione del principio del contraddittorio e della difesa della controparte che subirebbe una menomazione dal vizio di extra o ultrapetizione. La Corte di Cassazione con l'ordinanza n. 20185 depositata il 13 luglio 2023 ha ribadito che "... i motivi dell'opposizione al provvedimento impositivo si configurano come causae petendi della correlata domanda di annullamento, con la conseguenza che incorre nel vizio di extra o ultrapetizione il giudice adito che fondi la propria decisione su motivi non dedotti o, - il che è lo stesso, - dedotti sotto profili diversi da quelli che [...]
Prevenire e gestire le difficoltà dell’impresa – Vademecum per le piccole e medie imprese
Il Consiglio nazionale dei commercialisti in collaborazione con la Fondazione ADR commercialisti e con l’Università di Firenze e la Fondazione CR del capoluogo toscano hanno redatto è pubblicato, il 17 luglio 2023, il documento dal titolo “Prevenire e gestire le difficoltà dell’impresa. Vademecum per le piccole e medie imprese”. Il Vademecum si occupa di “assetti adeguati”, composizione negoziata e dialogo con i creditori finanziari. Il legislatore al fine di incentivare una gestione preventiva e proattiva delle difficoltà dell’impresa, è intervenuto in due direzioni: - da un lato, richiedendo a tutti gli imprenditori (individuali e societari) di dotarsi di una struttura capace di rilevare tempestivamente ogni difficoltà economico-finanziaria; - dall’altro lato, introducendo strumenti innovativi che l’imprenditore può attivare per gestire le difficoltà, una volta rilevate, con la collaborazione di alcune o tutte le sue controparti, in primo luogo i [...]
Processo Tributario: giudicato esterno ed interno
Nel processo tributario il giudicato non esaurisce i propri effetti nel limitato perimetro del giudizio ma ha una potenziale capacità espansiva in altri giudizi tra le stesse parti, secondo le stesse regole che disciplinano, nel processo civile, il giudicato esterno. Secondo una definizione corrente, il giudicato copre “il dedotto ed il deducibile”. Sul tema del giudicato esterno la Sprema Corte (vedi anche Cass. sentenza n. 23540 depositata il 2 agosto 2023) ha più volte ribadito che "... L'ambito di operatività del giudicato, in virtù del principio secondo il quale esso copre il dedotto e il deducibile, è correlato all'oggetto del processo e colpisce, perciò, tutto quanto rientri nel suo perimetro, incidendo, da un punto di vista sostanziale, non soltanto sull'esistenza del diritto azionato, ma anche sull'inesistenza di fatti impeditivi, estintivi e modificativi, ancorché non dedotti, senza [...]
Responsabilità tributaria del cessionario nei casi di cessione di azienda o ramo di azienda e relative limitazioni
La sentenza n. 9085 depositata il 31 marzo 2023 della Corte Suprema ci offre la possibilità di fare il punto sulla responsabilità solidale tributaria del cessionario nei casi di cessione di azienda o ramo di azienda, con il limite del valore del ramo di azienda. La normativa di riferimento limita la responsabilità solidale del cessionario dei debiti tributari in relazione al valore del compendio aziendale (azienda o ramo) oggetto di trasferimento, prevedendo che il debito tributario non sia esigibile se non «entro i limiti del valore dell'azienda o del ramo d'azienda» (art. 14, comma 1, cit.). Inoltre sussiste altra limitazione alla responsabilità, solidale e sussidiaria, del cessionario dei crediti come risultanti al creditore erariale, è limitata ai debiti tributari maturati nell’ultimo triennio dalla cessione («riferibili alle violazioni commesse nell'anno in cui è avvenuta la cessione [...]
Processo Tributario: legittimità ad agire
Nel processo tributario trova applicazione l'articolo 100 c.p.c. il quale statuisce che "... Per proporre una domanda o per contraddire alla stessa è necessario avervi interesse ...". La giurisprudenza ha precisato che in tema di contenzioso tributario, la legittimazione ad impugnare gli atti impositivi appartiene soltanto al destinatario dell'atto impugnato o a chi è parte del rapporto controverso e rientra, dunque, tra i soggetti passivi dell'imposizione tributaria, che sono gli unici a potere proporre ricorso (Cass. 24/02/2021 n. 4945 Cass. 04/04/2012, n. 5375; Cass. 10/12/2019, n. 32188; Cass. ordinanza n. 2754/2023). Inoltre va sottolineato che l'interesse ad agire, ed anche l'interesse ad impugnare, deve sussistere non solo nel momento in cui è proposta l'azione (o l'impugnazione), ma anche al momento della decisione, perché è in relazione quest'ultimo - e alla domanda originariamente formulata - che [...]
Valida la notifica del ricorso per la dichiarazione di fallimento all’indirizzo pec della società cancellata dal registro delle imprese
La Corte di Cassazione con l'ordinanza n. 23322 depositata il 1° agosto 2023, intervenendo in tema di notifiche nelle procedure concorsuali, ha ribadito che "... In caso di società già cancellata dal registro delle imprese, il ricorso per la dichiarazione di fallimento può essere notificato, ai sensi dell'art. 15, comma 3, l. fall., all'indirizzo di posta elettronica certificata della stessa in precedenza comunicato al registro delle imprese (v. Cass. 25701/2017, Cass. 602/2017, Cass. 17946/2016). ..." La vicenda ha riguardato una società di persone nei cui confronti e dei suoi soci era stato proposto, dall'Agenzia delle Entrate, ricorso per la dichiarazione di fallimento. Il Tribunale dichiarava il fallimento della società e dei suoi soci illimitatamente responsabili. I soci proponevano reclamo alla Corte di Appello. I giudici di appello rilevarono che la notifica dell’istanza di fallimento non era [...]
Processo Tributario: limitazione dei nuovi motivi non compresi nell’atto introduttivo e motivi ed eccezioni in appello e cassazione
Ai sensi degli articoli 18 e 24 del D. Lgs. n. 546/1992 il contenzioso tributario ha un oggetto rigidamente delimitato dalle contestazioni comprese nei motivi dedotti col ricorso introduttivo. Nel processo tributario, il divieto di ultrapetizione e quello di proporre in appello nuove eccezioni (non rilevabili d'ufficio) posto dall'art. 57, comma 2, del d.lgs. n. 546 del 1992, riguarda eccezioni in senso tecnico e non le mere argomentazioni difensive, tendenti ad inficiare la sentenza sotto un profilo logico ulteriore rispetto a quello esposto in primo grado, atteso che le difese, le argomentazione e le prospettazioni con cui l'Amministrazione si difende dalle contestazioni già dedotte in giudizio non costituiscono, a loro volta, eccezioni in senso stretto (ex multis, Cass., 03/02/2021, n. 2413; Cass. ordinanza n. 28592 depositata il 5 ottobre 2022; ). Come chiarito dalla giurisprudenza [...]