L’interpretazione degli atti negoziali implica un accertamento di fatto riservato al giudice di merito, che, come tale, può essere denunciato in sede di legittimità, oltre che per vizio di motivazione, ove quest’ultima non consenta in alcun modo di ricostruire il percorso logico seguito per attribuire all’atto negoziale un determinato contenuto, solo per violazione dei canoni legali di ermeneutica contrattuale, di cui gli artt. 1362 e ss. cod. civ.
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 10 dicembre 2021, n. 39412 – L’interpretazione degli atti negoziali implica un accertamento di fatto riservato al giudice di merito, che, come tale, può essere denunciato in sede di legittimità, oltre che per vizio di motivazione, ove quest’ultima non consenta in alcun modo di ricostruire il percorso logico seguito per attribuire all’atto negoziale un determinato contenuto, solo per violazione dei canoni legali di ermeneutica contrattuale, di cui gli artt. 1362 e ss. cod. civ.
il 14 Dicembre, 2021in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, DIRITTO PROCESSUALE, lavoro
CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 09 dicembre 2021, n. 39051 – Ai fini della tutela prevista in favore dei lavoratori per i crediti a carico del Fondo di Garanzia, in caso di insolvenza del datore di lavoro, ove quest’ultimo non sia assoggettabile al fallimento, sia ammissibile un’azione nei confronti del Fondo, purché il lavoratore abbia esperito in modo serio e adeguato, ancorché infruttuoso, una procedura di esecuzione forzata, salvo che risulti l’esistenza di altri beni aggredibili con l’azione esecutiva
il 14 Dicembre, 2021in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, lavoro
Ai fini della tutela prevista in favore dei lavoratori per i crediti a carico del Fondo di Garanzia, in caso di insolvenza del datore di lavoro, ove quest’ultimo non sia assoggettabile al fallimento, sia ammissibile un’azione nei confronti del Fondo, purché il lavoratore abbia esperito in modo serio e adeguato, ancorché infruttuoso, una procedura di esecuzione forzata, salvo che risulti l’esistenza di altri beni aggredibili con l’azione esecutiva
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 07 dicembre 2021, n. 38895 – Il disposto dell’art. 1304 comma 1 c.c. si riferisce unicamente alla transazione che abbia ad oggetto l’intero debito, e non la sola quota del debitore con cui è stipulata, poiché è la comunanza dell’oggetto della transazione che comporta, in deroga al principio per cui il contratto produce effetti soltanto tra le parti, la possibilità per il condebitore solidale di avvalersene, pur non avendo partecipato alla sua stipulazione
il 14 Dicembre, 2021in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, DIRITTO PROCESSUALE, lavoro
Il disposto dell’art. 1304 comma 1 c.c. si riferisce unicamente alla transazione che abbia ad oggetto l’intero debito, e non la sola quota del debitore con cui è stipulata, poiché è la comunanza dell’oggetto della transazione che comporta, in deroga al principio per cui il contratto produce effetti soltanto tra le parti, la possibilità per il condebitore solidale di avvalersene, pur non avendo partecipato alla sua stipulazione
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 06 dicembre 2021, n. 38723 – Nel caso in cui il soggetto passivo dell’ICI sia coniugato, ai fini della spettanza delle detrazioni e riduzioni dell’imposta previste per l’unità immobiliare adibita ad abitazione principale del soggetto passivo dall’art. 8 d.lgs. n. 504/1992, non basta che il coniuge abbia trasferito la propria residenza nel comune in cui l’immobile è situato ma occorre che in tale immobile si realizzi la coabitazione dei coniugi, atteso che, considerato che l’art. 144 cod. civ. prevede che i coniugi possano avere esigenze diverse ai fini della residenza individuale e fissare altrove quella della famiglia, ciò che assume rilevanza, per beneficiare di dette agevolazioni, non è la residenza dei singoli coniugi bensì quella della famiglia
il 13 Dicembre, 2021in TRIBUTI, TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: ATTI IMPOSITIVI, cassazione tributi, tributi locali
Nel caso in cui il soggetto passivo dell’ICI sia coniugato, ai fini della spettanza delle detrazioni e riduzioni dell’imposta previste per l’unità immobiliare adibita ad abitazione principale del soggetto passivo dall’art. 8 d.lgs. n. 504/1992, non basta che il coniuge abbia trasferito la propria residenza nel comune in cui l’immobile è situato ma occorre che in tale immobile si realizzi la coabitazione dei coniugi, atteso che, considerato che l’art. 144 cod. civ. prevede che i coniugi possano avere esigenze diverse ai fini della residenza individuale e fissare altrove quella della famiglia, ciò che assume rilevanza, per beneficiare di dette agevolazioni, non è la residenza dei singoli coniugi bensì quella della famiglia
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 07 dicembre 2021, n. 38882 – La speciale azione di regresso spettante all’INAIL, ai sensi del D.P.R. n. 1124 del 1965, artt. 10 ed 11, è esperibile non solo nei confronti del datore di lavoro, ma anche verso tutti i soggetti che, chiamati a collaborare a vario titolo nell’assolvimento dell’obbligo di sicurezza in ragione dell’attività svolta, siano gravati di specifici obblighi di prevenzione a beneficio dei lavoratori assoggettati a rischio, ivi incluso il legale rappresentante della società
il 13 Dicembre, 2021in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, sicurezza sul lavoro
La speciale azione di regresso spettante all’INAIL, ai sensi del D.P.R. n. 1124 del 1965, artt. 10 ed 11, è esperibile non solo nei confronti del datore di lavoro, ma anche verso tutti i soggetti che, chiamati a collaborare a vario titolo nell’assolvimento dell’obbligo di sicurezza in ragione dell’attività svolta, siano gravati di specifici obblighi di prevenzione a beneficio dei lavoratori assoggettati a rischio, ivi incluso il legale rappresentante della società
Leggi tuttoCORTE DI CASSZIONE, sezione penale, sentenza n. 45085 depositata il 6 dicembre 2021 – Il reato di corruzione è perfezionato dall’accordo e non assume rilievo decisivo la sua esecuzione; è l’accordo che si punisce, anche se intervenuto successivamente all’adozione dell’atto- legittimo o illegittimo che sia — ovvero all’esercizio della funzione
il 13 Dicembre, 2021in PENALE - GIURISPRUDENZAtags: cassazione penale, DURC, SANZIONI e REATI PENALI
Il reato di corruzione è perfezionato dall’accordo e non assume rilievo decisivo la sua esecuzione; è l’accordo che si punisce, anche se intervenuto successivamente all’adozione dell’atto- legittimo o illegittimo che sia — ovvero all’esercizio della funzione.
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 06 dicembre 2021, n. 38667 – Il vizio di violazione di legge è integrato dalla deduzione di un’erronea ricognizione, da parte del provvedimento impugnato, della fattispecie astratta recata da una norma di legge, implicante un problema interpretativo
il 13 Dicembre, 2021in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, DIRITTO PROCESSUALE
Il vizio di violazione di legge è integrato dalla deduzione di un’erronea ricognizione, da parte del provvedimento impugnato, della fattispecie astratta recata da una norma di legge, implicante un problema interpretativo
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 10 dicembre 2021, n. 39390 – Il giudice, decidendo su una questione che, benché logicamente pregiudiziale sulle altre, attiene al merito della causa, a differenza di quanto avviene qualora dichiari l’inammissibilità della domanda o il suo difetto di giurisdizione o competenza, non si priva della “potestas iudicandi” in relazione alle ulteriori questioni di merito, sicché ove si pronunci anche su di esse, le relative decisioni non configurano “obiter dicta”, ma ulteriori “rationes decidendi”, che la parte ha l’interesse e l’onere d’impugnare, in quanto da sole idonee a sostenere il “decisum”
il 13 Dicembre, 2021in TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: cassazione tributi, processo tributario
Il giudice, decidendo su una questione che, benché logicamente pregiudiziale sulle altre, attiene al merito della causa, a differenza di quanto avviene qualora dichiari l’inammissibilità della domanda o il suo difetto di giurisdizione o competenza, non si priva della “potestas iudicandi” in relazione alle ulteriori questioni di merito, sicché ove si pronunci anche su di esse, le relative decisioni non configurano “obiter dicta”, ma ulteriori “rationes decidendi”, che la parte ha l’interesse e l’onere d’impugnare, in quanto da sole idonee a sostenere il “decisum”
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