CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 20 settembre 2021, n. 25317 Società – Nomina del curatore speciale – Art. 78 c.p.c. – Presupposti – Conflitto di interessi fra rappresentato o rappresentante – Condizioni Fatti di causa Con sentenza del 28 maggio 2019, n. 476, la Corte d’appello di Cagliari ha confermato la decisione emessa dal Tribunale […]
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il 23 Settembre, 2021in CIVILE - CASSAZIONEtags: cassazione sez. civile
TRIBUNALE DI MILANO – Sentenza 15 settembre 2021, n. 2316 – Violazione dei protocolli in materia di lavoro – Provvedimento di messa in aspettativa senza retribuzione
il 23 Settembre, 2021in lavoro, TRIBUNALE e CORTE di APPELLOtags: lavoro, SENTENZE di MERITO, sicurezza sul lavoro
TRIBUNALE DI MILANO – Sentenza 15 settembre 2021, n. 2316 Rapporto di lavoro – Violazione dei protocolli in materia di lavoro – Provvedimento di messa in aspettativa senza retribuzione – Ricorso Fatto e diritto Con ricorso al Tribunale di Milano, quale Giudice del Lavoro, depositato in data 16/3/2021, la ricorrente E. C. conveniva in giudizio […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 22 settembre 2021, n. 25731 – Licenziamento per giusta causa a causa del contenuto pesantemente offensivo nei confronti di una superiore gerarchica nella chat aziendale – Espressione della libera manifestazione del pensiero in una conversazione privata
il 23 Settembre, 2021in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, DIRITTO PROCESSUALE, licenziamenti
CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 22 settembre 2021, n. 25731 Licenziamento per giusta causa – Chat aziendale con contenuto pesantemente offensivo nei confronti di una superiore gerarchica – Espressione della libera manifestazione del pensiero in una conversazione privata – Uso anomalo dei beni aziendali Fatti di causa 1. La Corte di appello di Milano, con […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 22 settembre 2021, n. 25730 – L’importo della retribuzione da assumere come base di calcolo dei contributi previdenziali non può essere inferiore all’importo di quella che sarebbe dovuta, ai lavoratori di un determinato settore, in applicazione dei contratti collettivi stipulati dalle associazioni sindacali più rappresentative su base nazionale
il 23 Settembre, 2021in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, CONTRIBUTI PREV
L’importo della retribuzione da assumere come base di calcolo dei contributi previdenziali non può essere inferiore all’importo di quella che sarebbe dovuta, ai lavoratori di un determinato settore, in applicazione dei contratti collettivi stipulati dalle associazioni sindacali più rappresentative su base nazionale
Leggi tuttoCONSIGLIO DI STATO – Ordinanza 17 settembre 2021, n. 5130 – Impiego della certificazione verde COVID-19 – Protezione dei dati personali sanitari
il 23 Settembre, 2021in GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA, lavorotags: GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA, lavoro, sicurezza sul lavoro
CONSIGLIO DI STATO – Ordinanza 17 settembre 2021, n. 5130 Impiego della certificazione verde COVID-19 – Protezione dei dati personali sanitari Considerato che con il ricorso di primo grado gli odierni appellanti hanno impugnato il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 17 giugno 2021, contenente le disposizioni attuative dell’articolo 9, comma 10, del decreto […]
Leggi tuttoCorte di Cassazione ordinanza n. 17194 depositata il 26 giugno 2019 – In tema di accertamento IVA, anche in presenza della acclarata violazione di requisiti formali del diritto alla detrazione dell’imposta di cui all’art. 18 e 22 della direttiva n. 77/388/CEE del 17 maggio 1977 (cd. sesta direttiva) – quali, ad esempio, la mancata redazione delle dichiarazioni periodiche o di quella annuale, ovvero l’omessa tenuta del registro IVA acquisti l’Amministrazione finanziaria non può negare tale diritto al contribuente che provi la sussistenza dei suoi requisiti sostanziali di cui all’art. 17 della menzionata direttiva, a mezzo la produzione delle fatture ovvero di altra idonea documentazione contabile, purchè il diritto alla detrazione sia esercitato entro il termine previsto per la presentazione della dichiarazione relativa al secondo anno successivo a quello in cui il diritto è sorto ai sensi del D.P.R. n. 322 del 1998, art. 8, comma 3
il 22 Settembre, 2021in TRIBUTI, TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: accertamento, cassazione tributi, IVA
In tema di accertamento IVA, anche in presenza della acclarata violazione di requisiti formali del diritto alla detrazione dell’imposta di cui all’art. 18 e 22 della direttiva n. 77/388/CEE del 17 maggio 1977 (cd. sesta direttiva) – quali, ad esempio, la mancata redazione delle dichiarazioni periodiche o di quella annuale, ovvero l’omessa tenuta del registro IVA acquisti l’Amministrazione finanziaria non può negare tale diritto al contribuente che provi la sussistenza dei suoi requisiti sostanziali di cui all’art. 17 della menzionata direttiva, a mezzo la produzione delle fatture ovvero di altra idonea documentazione contabile, purchè il diritto alla detrazione sia esercitato entro il termine previsto per la presentazione della dichiarazione relativa al secondo anno successivo a quello in cui il diritto è sorto ai sensi del D.P.R. n. 322 del 1998, art. 8, comma 3
Leggi tuttoCorte di Cassazione sentenza n. 3452 depositata il 6 febbraio 2019 – I motivi di impugnazione avverso l’atto impositivo costituiscono la causa petendi rispetto all’invocato annullamento dell’atto medesimo, con conseguente duplice inammissibilità di un mutamento delle deduzioni avanti al giudice di secondo grado
il 22 Settembre, 2021in TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: cassazione tributi, processo tributario
I motivi di impugnazione avverso l’atto impositivo costituiscono la causa petendi rispetto all’invocato annullamento dell’atto medesimo, con conseguente duplice inammissibilità di un mutamento delle deduzioni avanti al giudice di secondo grado
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 20 settembre 2021, n. 25422 – L’inammissibilità a termini del combinato disposto degli artt. 360, comma 1, n. 5 cod. proc. civ. e 348-ter, comma 5, cod. proc. civ., consegue alla mancata indicazione delle ragioni di fatto poste a base, rispettivamente, della decisione di primo grado e della sentenza di rigetto dell’appello e, in ogni caso, nel caso in cui le due pronunce siano fondate sulle stesse ragioni di fatto
il 22 Settembre, 2021in TRIBUTI, TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: cassazione tributi, processo tributario
L’inammissibilità a termini del combinato disposto degli artt. 360, comma 1, n. 5 cod. proc. civ. e 348-ter, comma 5, cod. proc. civ., consegue alla mancata indicazione delle ragioni di fatto poste a base, rispettivamente, della decisione di primo grado e della sentenza di rigetto dell’appello e, in ogni caso, nel caso in cui le due pronunce siano fondate sulle stesse ragioni di fatto
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